#Intervista: Silvia Casini, “Il cibo è rappresentazione di una cultura”

“Stregata dalla magia della carta“. Si può riassumere così l’attività editoriale di Silvia Casini, già autrice di tantissimi libri e una delle firme del recente “La cucina incantata – Le ricette tratte dai film di Hayao Miyazaki“, pubblicato da Trenta editore.
Silvia, assieme a Raffaella Fenoglio e Francesco Pasqua, ha raccontato una serie di ricette tratte dai film del grande regista giapponese in 3 stuzzicanti varianti.
Fresca poi di pubblicazione con il giallo psicologico “Tra le stelle e il cuore” (Bibi Book), oggi l’autrice romana mi ha parlato della sua carriera, del percorso letterario intrapreso e di come ha lavorato alla stesura del libro sulle ricette di Miyazaki.
Che, sottolinea Silvia, “ci rammenta che il cibo è rappresentazione di una cultura, specchio di un mondo. E grazie a ‘La cucina incantata‘ potrete ricreare a casa i piatti più iconici dei suoi film, ma non solo“.
Mi racconti da dove nasce la storia letteraria di Silvia Casini?
Scrivo da sempre, da quando sono piccola. Da adolescente, poi, avevo la mania di battere a macchina poesie e racconti e di corredare tutte le mie narrazioni con foto e disegni.
Ogni immagine significativa che trovavo sui giornali la ritagliavo e la associavo a un testo. Era una sorta di fissazione per me!
In una vecchia valigetta chiusa a chiave e posta sotto il letto conservo ancora tutti i disegni fatti a mano, i racconti e le poesie.
È stata mia madre a trasmettermi l’amore per i libri. Mi trascinò un pomeriggio di luglio inoltrato nella biblioteca comunale del paese dove vivevo e vuoi la location magnifica (un castello!) vuoi gli scaffali pieni di romanzi, sono rimasta letteralmente stregata dalla magia della carta.
Oltre a scrivere, ho l’anima filmica. Dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere, ho ricoperto il ruolo di project manager presso l’Istituto Internazionale per il Cinema e l’Audiovisivo dei Paesi Latini di Gillo Pontecorvo e Sandro Silvestri.
Ho persino fondato Upside Down Magazine assieme a un gruppo di scrittrici italiane, dove mi occupo di recensioni filmiche e letterarie. Quindi, la settima arte è un po’ la mia “casa”.
Attualmente scrivo per l’inserto LunediFilm de Il quotidiano del Sud, collaboro con WeShort e sono consulente esterna di diverse case di produzione cine-tv.
Parlami dei tuoi libri: cosa ti piace proporre, soprattutto?
Diciamo che, dal lato Varia, mi piace proporre ricettari cine-gastronomici.
Dal lato Narrativa, spazio tra i generi, ma ultimamente mi sto concentrando sulle commedie romantiche. Sarà che necessito di atti di spudorata gentilezza…
Il 5 maggio è uscito per Bibi Book un giallo psicologico dal titolo “Tra le stelle e il cuore“.
“La cucina incantata” è uno dei tuoi ultimi lavori. Di cosa si tratta e come hai lavorato sulla stesura del testo?
Faccio una premessa: in generale, cinema e gastronomia sono interconnessi. La settima arte è piena di suggestioni olfattive.
E non è un caso, infatti, che tutte le pietanze presenti nei lungometraggi di Miyazaki siano esteticamente invitanti e stuzzicanti.
Pazienza e cura del dettaglio nel “raccontare” sapori e profumi sono da sempre i suoi ingredienti imprescindibili.
Una maestria del disegno tale da riuscire a trasmetterci tutta la fragranza di una verdura o la sofficità di un panino.
Un’esperienza multisensoriale che ci restituisce una quotidianità familiare attraverso piccoli gesti, che vanno dallo sfrigolare della pancetta al borbottio di una zuppa in pentola.
In buona sostanza, Miyazaki ci rammenta che il cibo è rappresentazione di una cultura, specchio di un mondo.
E grazie a “La cucina incantata” potrete ricreare a casa i piatti più iconici dei suoi film, ma non solo.
Infatti, il ricettario cine-gastronomico propone una serie di ricette tratte dai film del grande regista ma in 3 stuzzicanti varianti, per chi è poco avvezzo alla cucina nipponica.

Al momento ti stai occupando di qualche nuova pubblicazione?
Sì, uscirà quest’estate per Trenta editore un nuovo libro, mentre a dicembre ci sarà una nuova uscita per Magenes editoriale.
Secondo te c’è un problema di genere all’interno della letteratura italiana?
Credo (e spero!) che questa tendenza stia lentamente cambiando, arricchendosi di differenze.
Mi dici un’autrice che per te è da sempre una musa ispiratrice e un’altra invece che reputi un talento emergente?
In realtà, ho iniziato a leggere di tutto sin da ragazzina: Shakespeare, Emily Brontë, Asimov, Khalil Gibran, Jane Austen, Henry James, Dee Brown, ecc..
La prima cotta l’ho avuta a 12 anni per Heathcliff di “Cime tempestose“.
Un’autrice che stimo molto e non solo perché è mia amica è Raffaella Fenoglio.
Scrive per ragazzi e ha un’ironia intelligente. Ha una penna per niente banale.
Da quanti anni ti occupi di letteratura? E da allora com’è cambiato il tuo modo di scrivere e raccontare?
Da parecchi anni. A forza di leggere ed esercitarmi, la mia cifra stilistica è inevitabilmente mutata.
Leggere tanto aiuta a impossessarsi di un lessico vario e diversificato.
Quale è secondo te il pubblico-tipo di Silvia Casini?
Credo gli appassionati di cinema e di letteratura.
C’è una cosa che una scrittrice non deve mai fare e un’altra invece che va sempre fatta?
Non dovrebbe fare spoiler.
Dovrebbe sempre prestare ascolto alle storie umane che capta in giro.
L’emergenza Covid quanto ha inciso sul tuo lavoro?
Per via del lockdown ho scritto tantissimo. Non solo libri, che piano piano stanno uscendo, ma anche soggetti cinematografici, sceneggiature e trattamenti.
Certo… La pandemia ha inciso negativamente sul mondo cinematografico, ma spero vivamente in una ripresa.
Parlami delle iniziative che hai in mente per i prossimi mesi
Sempre per Bibi Book editore usciranno altri 2 romanzi nel 2022/2023.
Ho da poco finito di scrivere un libro per ragazzi assieme a Corinne Savarese e Raffaella Fenoglio. Sono in attesa di una risposta da parte di un editore.
Stessa cosa vale per la commedia romantica che ho scritto assieme a Kiki May e Maria Francesca Celani.
Sono anche in attesa di risposte da parte di alcune case cinematografiche. Insomma, attendo miracoli.
Dimmi un progetto artistico di cui vai particolarmente fiera
Sicuramente “La cucina incantata – Le ricette tratte dai film di Hayao Miyazaki” (Trenta editore), perché rispecchia la mia passione per il grande maestro nipponico.
I film di Miyazaki ci ricordano che il rispetto e l’affetto lo dobbiamo anche al cibo, in quanto rappresentazione di una cultura.
È un cibo che si fa, in altre parole, portatore di impegno, ringraziamento, emblema di sentimenti e solidarietà.
Mi descriveresti il lavoro artistico di Silvia Casini con un’immagine e con 3 parole?
“Chiaro di luna” di Mucha.
Languido sguardo, smarrimento emotivo, fatale grazia.
(© The Parallel Vision ⚭ _ Paolo Gresta)