I 15 anni di vita di TolfArte rappresentano il sogno realizzato di un pugno di ventenni che, un giorno del 2005, si è messo in testa di liberare il centro storico del paese dalle automobili parcheggiate, con l’obiettivo di portare arte, cultura, spettacoli, arricchimento sociale e identità cittadina. La visione di quei ragazzi si è tradotta oggi in un luogo largamente rinnovato e cresciuto sotto tanti punti di vista che ha reso TolfArte uno dei festival di arte di strada più amati della Penisola.
“Devo dire che TolfArte ci ha aiutati molto perché ha aumentato la consapevolezza dei nostri cittadini di voler aprire le porte alla cultura, ha portato una grande affluenza di persone nel nostro paese. Ne conosco personalmente almeno 4 o 5 che hanno deciso di comprare casa qui!” racconta Cristiano Dionisi, assessore alla cultura del Comune e proprio uno di quelli che 15 anni fa decise di rovesciare e stravolgere le abitudini dei suoi concittadini.
“Durante i primi anni di TolfArte era difficile anche chiedere di togliere la macchina da sotto casa” prosegue Cristiano. “Oggi, dal giorno prima, si organizzano tutti. E sono pronti ad aprire le porte di casa non agli artisti, ma agli artisti di strada! Addobbano finestre, balconi… Sono orgogliosi di questo festival. E anche noi lo siamo perché TolfArte è di chi la ama, non solo dei cittadini di Tolfa“. A riprova di questo, un nuovo record da mettere in bacheca: l’incremento di pubblico di circa il 15% rispetto allo scorso anno, mantenendo la media consolidata delle oltre 50.000 presenze spalmate nei 4 giorni di festival.
Uno sviluppo così positivo e “nutriente” per il tessuto sociale che all’orizzonte si intravede la possibilità di pensare a una Biennale. La crescita di Tolfa comunque prosegue in maniera sana con la ristrutturazione dei palazzi antichi del centro storico. Ultimo gioiello rimesso a nuovo: il Palazzaccio. “Abbiamo investito circa 600.000 euro per la ristrutturazione, ancora parziale” va avanti Dionisi. “Adesso parte la sfida: riempire questi contenitori di arte. Siamo aperti ai contributi da parte degli artisti, a modelli di gestione che vorremmo attuare anche insieme agli esperti di settore. Vorremmo investire su questo, chiedendo agli artisti di sostenerci. Il mio sogno è quello di creare, nei nostri palazzi storici, delle residenze artistiche perché credo che Tolfa possa ispirare tanto“.
Intanto ad aprire la 15esima edizione del festival sono stati i Sonics, artisti acrobatici tra i più amati e apprezzati a livello internazionale, di stanza a Torino: “Vorremmo avere la possibilità di fare spettacoli più grandi, più scenografici. Purtroppo non abbiamo gli spazi per farlo. I Sonics sono un esempio di quello che avremmo potuto fare se avessimo avuto degli spazi più grandi. Comunque siamo orgogliosi di questo centro storico e siccome è un festival site specific lo facciamo con grande piacere“.
TolfArte, diretto da Claudio Coticoni, ha quindi un grande impatto sulla società, suoi paesi limitrofi, financo sulla Capitale. Non una semplice festa ma una comunità che interagisce durante tutto l’arco dell’anno di cui i giorni del festival sono solo la punta di diamante a rappresentare un processo creativo profondo e fruttuoso. Una manifestazione che crea coesione e inclusione sociale e ha il potere di testimoniare Tolfa in tutto il mondo.
(© The Parallel Vision ⚭ _ Paolo Gresta)
(Foto: © Giovanna Onofri)