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Mostre Roma maggio 2024, il weekend della Capitale

Mostre a Roma maggio 2024: 11 mostre scelte dalla redazione per capire cosa fare a Roma questo weekend

Mostre Roma maggio 2024, il weekend della Capitale. 11 proposte

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Gianluca Di Pasquale

Cosa fare a Roma questo weekend?

Per l’arte contemporanea, Roma pullula come sempre di proposte culturali per i vostri giorni di svago e leggerezza.

The Parallel Vision segue molto attentamente soprattutto quegli spazi piccoli e medi che scoppiano di creatività e iniziative da non lasciarsi sfuggire.

Tra le tantissime mostre a Roma aperte in questi giorni ne abbiamo scelte 11 che ci sembravano particolarmente interessanti.

Vi auguriamo uno splendido fine settimana romano pieno di arte e cultura.


Mostre a Roma maggio 2024: le nostre proposte

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“E se non gridi non ti sento, ridi?” con Catelli, Di Pasquale e Grotto – Richter Fine Art

Il titolo della mostra è tratto da un verso del poeta Beppe Salvia.

A unire le produzioni degli artisti non v’è l’esigenza di definire una tematica particolare.

Bensì, rispettando le reciproche disparità, alla pari del verso di Salvia, sono uniti da un sentimento a volte gioioso e in altre circostanze malinconico.

Sintomo comune di una profonda riflessione.

Così le opere in mostra sono unificate da questo essenziale e sintetico verso, a intendere un dialogo interlocutorio immaginario con l’altro.

Giocato su elementi visivi irrelati e isolati, ricordi di sensazioni che nutrono il pensiero. 

Informazioni


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“Animal Republic”, personale di Valentina De Martini – Galleria Sospesa

Animal Republic” presenta un corpus di opere pittoriche realizzate da Valentina De Martini, in olio su tela, tra il 2021 e il 2024.

Elefanti, cervi, gorilla, asini, scene di volatili, ritratti di animali fantastici, creature vibranti che popolano mondi reali e immaginari.

L’artista sceglie di esplorare l’infinita varietà della natura e di giocare con la fantasia, mescolando elementi realistici con cromature spesso surreali.

Ogni animale che dipinge ha la sua personalità e il suo carattere distintivo, che cerca di comunicare attraverso l’uso sapiente di un gioco di equilibrio di colori, espressioni e pose.

Il tempo trascorso con questi animali colorati ha permesso all’artista di cogliere la profonda lezione che ognuno di loro porta con sé.

Ovvero la bellezza e la magia della vita, che si manifestano anche nei dettagli più piccoli e apparentemente insignificanti.

Informazioni


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“Arcadia”, personale di Vittorio Iavazzo – Von Buren Contemporary

L’Arcadia, antica regione greca del Peloponneso, è divenuta nell’immaginario collettivo un luogo senza tempo, simbolo di un mondo idilliaco e distante.

Dove a regnare non è il caos ma la natura e i paesaggi bucolici.

Vittorio Iavazzo attinge all’iconografia antica e mitologica adattandola al mondo contemporaneo.

L’immagine ideale e romantica dell’Arcadia non rappresenta tanto una via di fuga dalla realtà.

Quanto un elemento simbolico, una guida invisibile, un luogo ideale da rendere visibile attraverso l’arte. 

Le opere dell’artista – che vanno dalla scultura, alla pittura e al disegno – ritraggono figure mitologiche che tracciano un percorso allegorico.

Un viaggio interiore che va dalla perdita alla rinascita.

Apollo e Dafne aprono il tragitto, colti nel momento più drammatico. Quando ormai la ninfa, pur di non essere posseduta dal Dio, si trasforma in alloro.

Lasciando un rametto tra le mani di lui.

Informazioni


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“Lo sguardo sottratto”, personale di Stefano Cioffi – Casa dell’Architettura, Acquario Romano

Lo sguardo sottratto” è un progetto espositivo che racconta il paesaggio attorno alle cave italiane, da nord a sud, dal Trentino alla Sicilia.

Realizzato in collaborazione con il Master di Paesaggio OPEN del Dipartimento di Architettura dell’Università di Roma Tre.

Crateri, voragini, gallerie, trasformazione dello spazio e della materia.

Le cave sono parte di un paesaggio che da secoli modella i volumi della terra creando relazioni diverse fra le forme di quel luogo.

Dall’azione dell’uomo sono sorte tante, diverse architetture naturali che oggi noi tutti riconosciamo come elementi caratterizzanti e unici di quei luoghi.

Pensiamo semplicemente ai terrazzamenti delle Alpi Apuane, alle architetture di Favignana, alle scene dantesche della val di Cembra.

Ogni trasformazione ci regala un’allusione diversa.

La mostra fotografica di Stefano Cioffi raccoglie 22 scatti inediti, in esposizione presso l’Acquario Romano.

Informazioni


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“Reality: Optional. Miaz Brothers con i Maestri del XX secolo” – fino al 26 maggio, Galleria d’arte moderna

I Miaz Brothers, i fratelli Roberto (1965) e Renato (1968), sono da anni impegnati sul tema della percezione e sulla relazione fra realtà e immaginazione.

Il loro approccio sperimentale alla ritrattistica si confronta per la prima volta in diretta con i grandi Maestri del ‘900 presenti nella collezione d’arte pubblica della GAM.

La mostra nasce dall’incontro tra alcuni capolavori della galleria e il loro linguaggio artistico.

Un progetto espositivo con circa 60 opere totali in cui lo spettatore diventa elemento attivo all’interno di un gioco di rimandi, omaggi, richiami.

Tutti incentrati sui meccanismi di percezione o meno della realtà. 

La coppia di artisti fratelli è stata infatti chiamata a cimentarsi nella reinterpretazione dei grandi maestri della collezione capitolina (e non solo) attraverso uno stile ritrattistico innovativo.

Qui i soggetti originali, riconoscibili nei tratti principali, appaiono fuori fuoco.

Informazioni

  • Galleria d’Arte Moderna – Via Francesco Crispi 24
  • Fino al 26 maggio 2024
  • Tel: 060608

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“Coppedè: Et Lux in Tenebris”, personale di Yuriko Damiani – SpazioCima

Prosegue “Et Lux in Tenebris“, la serie di mostre a cura di Antonio E.M. Giordano e Roberta Cima presso SpazioCima nel quartiere Coppedè.

Scorci, paesaggi, dettagli e particolari plastici e architettonici rappresentati con un’energia e una delicatezza che sono il tratto distintivo dei 4 artisti espositori.

Dopo Raffaele Canepa è il momento delle opere di Yuriko Damiani, ispirate alla complessa simbologia dispiegata in ogni angolo del quartiere Coppedè.

L’artista cerca di esprimere dapprima una sensazione di mistero e successivamente un messaggio di rivelazione.

Il tutto attraverso il simbolismo cromatico dell’oro, dell’argento, del rosso e del bianco e nero.

Leit-motiv è la luce, elemento costante di tutte le opere di Yuriko, che simboleggia l’idea di speranza e di bellezza, risplendente anche nelle tenebre.

Non disgiunta dall’invito a esplorare idee e prospettive sempre nuove.

Informazioni


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“Trame umane” personale di Antonio Federico – Il Margutta Veggy Food & Art

Attraverso le sue opere, Federico crea una connessione profonda tra gli spettatori e le storie umane raccontate.

Evidenziando così le emozioni indelebili tramite trame meravigliose.

La sua arte emoziona e tocca le corde dell’animo umano.

Le anime rappresentate dall’artista custodiscono segreti che lui cerca di rivelare attraverso gesti, sguardi e connessioni intrinseche.

Ogni opera è un viaggio attraverso luoghi e culture diverse con l’obiettivo comune di ritrovarsi come esseri umani animati da una forza e volontà divina.

La nascita di una linea artistica inizia con un’idea o un’esigenza, prende forma su carta e poi si trasforma digitalmente con i colori che riempiono le superfici in modo immediato.

Avvolgendo il soggetto in un contesto unico e magico.

Informazioni

  • Il Margutta Veggy Food & Art – Via Margutta 118
  • Fino al 26 maggio 2024
  • Tel: 06-32650577

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“Una movida Bárbara”, personale di Ouka Leele – Museo di Roma in Trastevere

Dal 17 aprile al 7 luglio 2024 sarà allestita la prima mostra personale dell’artista madrilena.

Il tutto nell’ambito del ciclo organizzato con l’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Spagna a Roma e dedicato al movimento culturale degli anni ’80.

L’esposizione ripercorre l’intera carriera di quest’artista vincitrice del Premio Nazionale di Fotografia nel 2005.

Presentando opere dalla sua prima esposizione, “Peluquería“, fino agli ultimi lavori come la serie scattata nelle Asturie “A donde la luz me lleve“.

O quella di disegni con motivi botanici “Floreale“.

Offrendo una visione complessiva dell’universo creativo di Ouka Leele.

In mostra circa 100 opere di diverse dimensioni, formati e tecniche (alcune delle quali originali) integrate da materiale documentario, prove di stampa, cataloghi, manifesti.

Oltre al materiale di merchandising prodotto con le sue immagini.

Informazioni


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“Sequences”, personale di Federico Arcuri – EmmeOtto Arte

Arcuri indaga, in maniera profonda, la differenza tra “individuo” e “persona” per comprendere l’identità umana.

Il tutto attraverso una serie di riflessioni sul significato intrinseco delle 2 parole.

Mentre la prima distingue l’aspetto fisico e biologico di ognuno di noi che ci rende diversi agli occhi degli altri, la seconda considera l’esperienza umana.

La totalità delle caratteristiche emotive, sociali, culturali, psicologiche, la ricchezza dell’interiorità, la dimensione soggettiva.

L’artista traspone la vasta e variegata identità umana nella sua traduzione artistica.

In che modo? Sottolineando l’unicità e la complessità del singolo attraverso le proprie esperienze e relazioni.

E interrogandosi sulle “sequences” del DNA, una successione di informazioni, legami e mappe che parlano di “noi” e del nostro essere diversi.

Informazioni

  • Galleria EmmeOtto Arte – Via di San Pantaleo 66
  • Fino al 31 maggio 2024
  • Mail: info@emmeotto.net

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“Una macchina è una macchina”, doppia personale di Vincenzo Agnetti e Tomaso Binga – Galleria Erica Ravenna

Un dialogo tra 2 artisti che, a partire dagli anni ’60, hanno privilegiato l’uso della parola come medium espressivo.

Circa 30 opere, per la maggior parte inedite, intendono mettere a fuoco i punti di contatto tra Agnetti e Binga.

Questi, nonostante non si siano mai incontrati, hanno condiviso linguaggi comuni tra cui:

  • l’uso della poesia
  • le pratiche performative
  • la concezione dell’arte come un’operazione di sintesi

Erano gli anni della sperimentazione, dell’avvento di materiali extra-artistici e di più aggiornate tecnologie.

Tutti elementi che hanno ispirato e influenzato la ricerca nell’ambito dei nuovi linguaggi dell’arte. 

Informazioni


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Kikugawa Eizan, Raccolta moderna di bambini come tesori, 1809, Silografia policroma, 26,3 x 38,6 cm, ©Courtesy of Museo d’Arte Orientale E. Chiossone 

“Il mondo fluttuante. Ukiyoe. Visioni dal Giappone” – Museo di Roma a Palazzo Braschi

La mostra presenta 150 capolavori dell’arte giapponese di epoca Edo, tra il ‘600 e l’800.

Si focalizza su quello che è stato il filone artistico più innovativo del tempo e internazionalmente ancora oggi influente: l’ukiyoe

Letteralmente traducibile come “immagini del mondo fluttuante”, si tratta di un genere pittorico che include rotoli da appendere e da srotolare tra le mani.

Ma anche paraventi di grande formato, dipinti a pennello su seta o carta, oltre a stampe realizzate in policromia con matrice in legno su carta.

Sono rappresentati i più importanti maestri dell’ukiyoe, oltre 30 artisti, a partire dalle prime scuole seicentesche come la Torii.

Fino ai nomi più noti di Kitagawa UtamaroKatsushika HokusaiTōshusai SharakuKeisai Eisen e alla grande scuola Utagawa.

Questa rappresentò l’apice e forse anche il dissolvimento del genere quando i tempi stavano ormai cambiando.

Informazioni

(© The Parallel Vision ⚭ _ Paolo Gresta)

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