Ok a tutela e ampliamento area del Lago ex Snia da Assemblea Capitolina

L’assemblea capitolina ha approvato la mozione relativa all’ampliamento del “monumento naturale” che comprende tutta l’ex area industriale Snia Viscosa.
E all’acquisizione al demanio pubblico del lago Bullicante.
La mozione, presentata dai gruppi Europa Verde e Sinistra Civica Ecologista, impegna così il Sindaco e la Giunta ad attivarsi affinché la Regione Lazio concluda l’iter per l’ampliamento.
Impegno a salvaguardare un prezioso ecosistema naturale
Tenendo fede agli impegni presi con i cittadini e con il Forum territoriale del Parco delle Energie, l’Assemblea Capitolina ribadisce dunque l’impegno a salvaguardare un prezioso ecosistema naturale.
Che oggi è il simbolo della rigenerazione naturalistica e valorizzazione socio-ambientale del territorio.
Situato in una zona densamente popolata e oltremodo urbanizzata, il lago ex Snia vanta un ricco patrimonio naturalistico.
Rappresenta inoltre un sito unico nel suo genere per la città di Roma.
Di grande pregio soprattutto per i quartieri limitrofi sia sotto il profilo ambientale che culturale.
Il lago ex Snia è un grande serbatoio di biodiversità urbana per la presenza di acqua sorgiva e di una varietà di flora e fauna superiore rispetto alla media.
Quest’area ri-naturalizzata rappresenta un naturale intervento compensativo di mitigazione ambientale alla trasformazione urbana del quadrante compreso tra la Via Prenestina e la linea ferroviaria.
La città come laboratorio per la lotta ai cambiamenti climatici
Con l’atto votato questa amministrazione riconosce il valore irrinunciabile dell’area ex Snia rispetto agli ecosistemi locali opponendosi a qualsiasi tipo di speculazione.
Tanto più che, con l’inserimento della tutela ambientale nella Costituzione, l’iniziativa privata non può mai andare a danno del sistema naturalistico.
Sistema che è bene comune irrinunciabile per la collettività.
Il lago deve essere preservato anche in virtù della sua natura di potenziale corridoio ecologico tra aree già sottoposte a tutela come la Riserva Valle dell’Aniene e il Parco dell’Appia Antica.
Le città possono diventare laboratori determinanti nella lotta ai cambiamenti climatici.
Per questo, quando parliamo di sostenibilità ambientale e degli obiettivi di sviluppo dell’Agenda 2030, la difesa della biodiversità diventa un obbligo civile e sociale per gli equilibri di Roma.
Ma soprattutto delle prossime generazioni.
(© The Parallel Vision ⚭ _ Redazione)