#Intervista: Carlo Falconetti e il suo film “Kala” alla conquista del mondo

Carlo Falconetti nasce a Roma il 15 ottobre 1985 da padre romano e madre casertana.
Debutta sul palcoscenico nel 2015 con la commedia teatrale “Mezzanotte” di M. Andreoli e la regia di C. Vaccaro.
Poco dopo esordisce anche sul piccolo schermo nella nota serie tv Rai “Un medico in famiglia 10“.
Dal 2016 al 2021 presta il suo volto per diversi spot pubblicitari tra cui Onlus, Iberia, Finstral, Renolit. E nel short film “Campari Red Hand“.
Nel suo ultimo anno di formazione accademica entra nel cast del film kolossal “Papa Francesco – Un uomo di parola” di Wim Wenders.
Nel 2019 decide di dare vita alla sua opera prima che vedrà la luce soltanto nel 2021 dopo i blocchi causati dalla pandemia. “Kala” è infatti il cortometraggio da lui scritto, diretto e interpretato.
Il film inizia il suo percorso festivaliero da gennaio 2022 raccogliendo i primi consensi sia in Italia che all’estero.
Carlo, puoi darci alcuni cenni sostanziali sulla tua formazione? in particolare il recente workshop diretto da De Martini che hai seguito nel 2019
Grazie, e ben trovati anche a voi!
Il workshop con la De Martini è stato un full immersion con un gruppo ristretto di attori e attrici.
Principalmente abbiamo lavorato sul repeat delle battute ”Il metodo Meisner” cercando di capire dove le stesse ci avrebbero portato, vivendo momento per momento il qui e ora!
Parallelamente ho frequentato dei workshop organizzati con la presenza di casting e registi, improntato sullo studio delle scene ovviamente ripresi dalla telecamera.
Per capire poi insieme a loro le cose che potevano funzionare meno.
Ovviamente diversi modi di approcciare la recitazione ma entrambe coinvolgenti a 360 gradi.
Diplomato presso l’Accademia Bordeaux nel 2017: quanto sono stati importanti e utili gli studi che hai effettuato?
Beh per me sono stati fondamentali. E ancor di più lo sono stati i miei insegnanti!
Ho iniziato tardi questo magnifico percorso e loro sono stati dei traghettatori unici… Ancora oggi siamo in contatto e c’è uno scambio attivo di pareri e supporto lavorativo.
Restando in tema di “pellicola”, spostiamo l’attenzione sul tuo recente prodotto cinematografico che sta collezionando successi in giro per il mondo
“Kala” esatto, la mia prima opera, se così vogliamo dire… Mi fa strano ancora parlarne così apertamente…
“Kala” è un progetto molto personale che ho iniziato a scrivere nell’estate del 2019… È iniziato tutto per una mia necessità di esorcizzare alcuni eventi passati.
Poi invece ho sentito il bisogno di scavare e andare fino in fondo tirandone fuori sia il brutto che il bello di quello che sentivo.
È un cortometraggio introspettivo/drammatico con delle sfumature fantasy.
Ho colto l’occasione di buttarmici a capofitto durante il lockdown riuscendo a mettere insieme una squadra ferrea che mi supportasse a 360 gradi. E il risultato è stato sbalorditivo.
Ovviamente sono di parte 🙂

Qual è a tal proposito il prossimo festival dove sei stato invitato a parlarne?
Il prossimo festival che ci vede protagonisti è il Richmond Film Festival in Virginia, dove abbiamo ottenuto la selezione ufficiale e il corto è stato proiettato sabato 11 giugno.
Per problemi logistici non ho potuto essere lì, ma sapere che ci sono state persone in sala in America a guardare “Kala” mi ha fatto venire la pelle d’oca!
Soffermandoci sull’Italia e sulle selezioni vinte qui. Ci racconti della tua “avventura festivaliera” ai Tulipani di Seta Nera?
In generale non immaginavo un riscontro così forte, anche perché come dicevo prima mi sono concentrato più sulla storia che sull’ipotetico gusto dello spettatore.
Invece abbiamo ottenuto varie vittorie nei festival esteri come:
- Heart international Italian film festival – Best short Fantasy e Best Soundtrack
- Fantasy Sci-Fi film festival di Los Angeles – Best Direction
- Red Movie Awards di Reims in Francia – Best Fantasy
E quando è arrivata la selezione ufficiale dal Festival dei Tulipani di Seta Nera, non mi sembrava vero.
Avevamo superato la prima selezione dai 270 corti ai primi 60 ed eravamo in gara.
Passando poi in semifinale e arrivando poi ottavi e vincendo il premio come miglior musica!
Riconoscimento consegnatomi dal maestro Vince Tempera che ha colto l’essenza del lavoro svolto dal nostro compositore.
La cosa che mi ha colpito di più sono state le parole spese da Catena Fiorello annunciando il nostro ingresso in semifinale, parlando di “Kala” come di un mini kolossal italiano.
E questo mi ha riempito il cuore di gioia.
(© The Parallel Vision ⚭ _ Redazione)