Si intitola “Musiche del ritorno” il primo album di Sara Franceschini

Un concept album che racconta un ricongiungimento a sé stessi attraverso la nostalgia.
Lo racconta cantando in prima persona, in una navigazione fisica e interiore.
È “Musiche del ritorno” (WoW Records/Ird), il primo album di Sara Franceschini, interprete con alle spalle un lungo percorso di formazione: dal Conservatorio di Napoli a quello di Roma, fino al diploma all’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini.
“Musiche del ritorno”: il disco
12 tracce in tutto: 9 brani e 3 intermezzi.
Una scaletta che raccoglie canzoni recuperate, attraverso una ricerca tematica e filologica, da vari mondi musicali e linguistici, dalla canzone d’autore italiana alla musica popolare brasiliana alla canzone napoletana.
In più, 2 inediti: “Avere niente o avere te” di Pino Marino e “La tempesta è un piatto che va servito freddo” di Andrea Caligiuri.
Per gli altri brani si spazia da “Questo corpo” de La Rappresentante di Lista ai classici della musica brasiliana (Lenine, Caetano Veloso e Marisa Monte).
All’eleganza portoghese di Francesca Corrias nell’adattamento italiano di Cristina Renzetti alla saudade in lingua genovese di De André-Pagani.
Fino alla canzone umoristica napoletana di inizio ‘900 firmata da Egidio Pisano e Giuseppe Cioffi.
Le musiche del ritorno come “un ricongiungimento a sé stessi”
Si legge nella sinossi dell’album:
“Per tornare bisogna partire. Bisogna salpare, naufragare, sprofondare. Bisogna provare a guardarsi da lontano“.
“Per tornare bisogna stare distanti da qualcosa, affrontare le turbolenze, attraversare la nostalgia, che è il dolore del ritorno“.
“Parte tutto dalle stelle. De-sidera. Dalla bussola, che è molto più in basso della testa. È l’istinto, è il desiderio. Una costellazione nello stomaco“.
“Solo riconoscendo un vuoto si attraversano la nostalgia e i suoi tre doni: profondità, chiarezza e ritorno“.
“Solo ammettendo e celebrando un’assenza, questa può rinascere sotto altre forme, può ripassare dal cuore“.
“Per tornare bisogna avere la capacità, l’occasione e la determinazione di autorizzarsi a consumare un rito, che è più forte di qualsiasi paura“.
“Le musiche del ritorno raccontano un ricongiungimento a sé stessi, alla radice più profonda di sé stessi“.
“Una radice lontanissima, che è come un paesaggio che vive e ha senso, e rimane lì. È un potenziale enorme, una possibilità verticale“.
L’artista
Sara Franceschini è una cantante, interprete e insegnante di musica nata a Roma.
Si forma studiando canto alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio e Direzione di coro al Conservatorio di Napoli e nel 2015 si diploma nella sezione Canzone di Officina Pasolini.
Studia Canto Jazz al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma e fa parte del collettivo artistico AdoRiza, con il quale ha vinto la Targa Tenco 2019 per il disco “Viaggio in Italia – Cantando le nostre radici” nella categoria miglior album collettivo a progetto.
È co-fondatrice e responsabile artistica di Insiemi di Scienza, associazione culturale che si occupa di stimolare l’interesse alle discipline STEAM attraverso la simbiosi tra arte e scienza.
La sua ricerca musicale l’ha portata a costruire un repertorio che mescola la canzone d’autore italiana, la musica popolare brasiliana e la canzone romana e napoletana.
Da questa ricerca nasce il suo primo disco “Musiche del ritorno“, pubblicato per WoW Records e distribuito da IRD International Records Distribution.
(© The Parallel Vision ⚭ _ Redazione)