In viaggio alla scoperta della Biblioteca Nazionale di Roma a Castro Pretorio

Con la Biblioteca Nazionale di Roma prosegue il viaggio tra le meraviglie del patrimonio librario italiano.
Ogni settimana infatti i visitatori sono accompagnati in un viaggio virtuale alla scoperta delle 46 biblioteche dello Stato grazie a una serie di reportage promossi sui canali social del Ministero della Cultura.
La Biblioteca Nazionale di Roma
L’Istituto nasce 3 volte.
Nel 1876 presso la vecchia sede del Collegio Romano.
Una seconda volta nel 1975 quando venne costruita l’attuale sede a Castro Pretorio.
E infine una terza volta quando ha saputo reinventarsi verso la cultura contemporanea, divenendo uno dei poli più significativi per gli studi sulla letteratura italiana del ‘900.
Grazie a una mirata politica di acquisizione di fondi librari è stata costruita una gigantesca raccolta libraria e archivistica degli scrittori del XX secolo.
Ma oltre i dattiloscritti originali degli autori, spesso pieni di correzioni e ripensamenti, la Biblioteca conserva anche gli ambienti, gli oggetti e i mobili che hanno arredato le case in cui quei capolavori sono stati creati.
I fiori all’occhiello della Biblioteca
Lo studio di Elsa Morante è uno dei fiori all’occhiello della Nazionale, uno scrigno di oggetti amati e di vita quotidiana.
I mobili disegnati da lei, la sua scrivania, la macchina da scrivere, i dipinti di Bill Morrow che Morante ha fatto imprimere sulle copertine dei suoi libri pubblicati dalla casa editrice Einaudi.
C’è poi la Sala dedicata a Pasolini e al suo “Accattone”, di cui la Biblioteca ha ricostruito gli ambienti, portando a Castro Pretorio le periferie romane.
O ancora, la stanza dedicata a Grazia Deledda dove in una teca è custodito il dizionario della lingua italiana usato da suo padre prima di lei.
La Stanza di Umberto Saba, in cui è conservata la testimonianza di un simpatico bisticcio di coppia: nella poesia “A mia moglie” la donna viene paragonata a una serie di animali, ma la donna, offesa, costringe Saba a correggerla.
Ultima, ma non per importanza, la Sala Calvino, allestita negli ambienti di “Spazio900” grazie al comodato disposto dalla figlia dello scrittore.

7 milioni di libri conservati al suo interno
“Penso che questo modo emozionale di esporre i libri, le carte, possa avvicinare soprattutto i giovani lettori e gli studenti a comprendere lo spirito dei nostri grandi autori” dice il Direttore della Biblioteca, Stefano Campagnolo.
Oggi, la Nazionale di Roma conserva 7 milioni di volumi e 155mila manoscritti in 150 chilometri di scaffalature.
Qui ogni anno confluiscono 60mila pubblicazioni, frutto di tutta la produzione editoriale italiana.
(© The Parallel Vision ⚭ _ Redazione)