#LiveReport: Il concerto di Daniele De Gregori a Largo Venue
Per chi vive e opera nelle zolle meno arate della canzone, il nome Daniele De Gregori è un refrain che ha accompagnato almeno le ultime 2 stagioni.
Per coincidenza, per fortuna, per merito.
Nel momento più sfortunato per la musica dal vivo, fra il 2020 e il 2021 il cantautore romano ha presenziato e vinto in quasi tutti i concorsi di artigianato musicale, chiudendo il suo mirabolante biennio con un concerto nella sua città, sul palco di Largo Venue.

Il percorso di De Gregori
Il giorno dell’Immacolata Roma è bombardata dalla pioggia, che dovrebbe continuare il suo assedio nei 2 giorni successivi.
Così non è, però, il 9 dicembre. Largo Venue si presenta all’appuntamento miracolosamente asciutto e pronto ad accogliere gli aficionados di De Gregori.
Seguire un artista, spesso, è anche una questione di affezione. La sala si popola di un’umanità con cui, proprio grazie a un legame diretto e poco filtrato, De Gregori empatizza da subito.
Merito anche del lungo tour che forse gli ha permesso di sciogliere una volta per tutte lingua e movimenti, tingendo di positività e ironia anche i momenti più concitati dal punto di vista emozionale.
Come una sorta di Mida, De Gregori avvia la sua parabola nel 2019 con la vittoria del Premio Lunezia, accompagnata dall’uscita del disco “La gente è singolare”.
Nel 2020 vive l’esperienza forse più importante, finita anche in una canzone presentata al pubblico del Largo, “Luglio e Milano”: la vittoria de L’Artista che non c’era e la conseguente possibilità di usufruire del Bando di Promozione Nuovo IMAIE.
Nella stessa stagione vince il Premio ACEP/UPEMIA per Musica contro le Mafie.
Nel 2021 vince il Premio Bertoli e la quinta edizione di Non è mica da questi particolari che si giudica un cantautore.
Il live del 9 dicembre sul palco di Largo
Il concerto, aperto da Tom Armati, è la classica ciliegina sulla torta. L’artista romano lancia al pubblico pezzi vecchi e nuovi, costruendo una summa del suo repertorio e dei suoi episodi biografici.
A fare da cornice all’evento, l’uscita dei 2 singoli “Charlie Chaplin” (accompagnata anche da un videoclip) e “Prima gli italiani”, tra i brani più fortunati della sua produzione recente.
Quest’ultima è arricchita dal featuring con Nathalie, ospite graditissima sul palco di Via Michelotti.
Il live si consuma in un’atmosfera quasi casalinga. Il pubblico, ingabbiato inizialmente in una singolare disposizione della sala, scioglie le riserve e si piazza sotto il palco, scaldando il clima del club e l’animo dei musicisti.
Il momento più intenso, non ce ne vogliano l’artista e le sue canzoni, coincide con la cover di “Universo” di Cristina Donà.
Un brano difficile dal punto di vista vocale ed emotivo, riletto e interpretato da De Gregori con la delicatezza necessaria per la materia così sottile da maneggiare.
La sua versione è stata apprezzata dall’autrice, con cui il cantautore ha avuto uno scambio umano raccontato dolcemente durante il concerto.

Tra essere e apparire
Da Largo Daniele De Gregori passa in rassegna le sue varie forme, il suo pop e la sua poetica tinta di romanità, che si nasconde nelle rime e nei luoghi e passa alla ribalta con “Me ne vado a dormì”, le sue storie d’amore e la sua costante riflessione sul rapporto tra essere e apparire, sul ruolo dell’artista all’interno della società.
Canzoni cucite per la propria figura ma immaginate e misurate da una sartoria nutrita: la presenza di Lorenzo “Pikkio” De Angelis alle chitarre, Walter Pandolfi e Simone Ventura al basso, Stefano Agostinelli ai synth e alle sequenze, Gabriele Petrella alla batteria e Gabriele Conti al piano elettrico pone l’accento sulla coerenza degli arrangiamenti, portata avanti dall’inizio alla fine.
La band costituisce una componente centrale nelle esibizioni di De Gregori che, protetto dal suono, si muove in scioltezza sul palco, con o senza strumento addosso.
Al di là di premi e riconoscimenti, che comunque hanno la loro importanza, Daniele De Gregori ha chiuso in bellezza i 2 anni che, forse, possono essere un nuovo punto di partenza.
Un modo per dare il giusto merito e il giusto seguito a quel refrain.
(© The Parallel Vision ⚭ _ Daniele Sidonio)
(Foto: © Marco De Gregori)