Giornata mondiale dell’alimentazione, il futuro è nelle nostre mani
Oltre 3 miliardi di persone non possono permettersi un’alimentazione sana.
Quasi 2 miliardi sono in sovrappeso a causa dell’alimentazione scorretta.
Entro il 2030 le spese sanitarie potrebbero superare i 1.300 miliardi di dollari.
Questi sono solo alcuni numeri dati dalla FAO in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione – World Food Day 2021, che si celebra il 16 ottobre di ogni anno e mette assieme centinaia di eventi e attività divulgative in tutto il mondo.

Il futuro dell’alimentazione è nelle nostre mani
Il cibo che scegliamo e il modo in cui lo consumiamo hanno ripercussioni sulla nostra salute e su quella del nostro pianeta.
Il che si riflette sul funzionamento dei sistemi agroalimentari.
Per questo è necessario costruire un futuro con sufficiente cibo nutriente e accessibile a tutti.
La FAO e altri partner presentano il G20 Green Garden, un percorso didattico che fa appello alla solidarietà globale per garantire a tutti un futuro sostenibile.
Ma non solo. L’azione collettiva in 150 Paesi è ciò che rende la Giornata Mondiale dell’Alimentazione uno dei giorni più celebrati del calendario ONU.
Lo scopo infatti è quello di promuovere consapevolezza e azione a livello mondiale per tutti coloro che soffrono la fame e per la necessità di garantire diete sane per tutti.
Un sistema agroalimentare sostenibile
Un sistema agroalimentare è sostenibile quando è disponibile una gran varietà di alimenti sufficienti, nutrienti e a prezzi accessibili a tutti, per cui nessuno soffre la fame o è esposto a qualsiasi tipo di malnutrizione.
Al mercato o nei negozi di alimentari gli scaffali sono ben riforniti: meno cibo viene sprecato, più la filiera di approvvigionamento alimentare è resiliente a crisi come condizioni climatiche estreme, picchi di prezzo o pandemie, e al tempo stesso si limita l’aggravarsi del degrado ambientale o del cambiamento climatico.
I sistemi agroalimentari sostenibili garantiscono la sicurezza alimentare e la nutrizione per tutti, senza compromettere le basi economiche, sociali e ambientali per le generazioni future.
Inoltre favoriscono una produzione migliore, una nutrizione migliore, un ambiente migliore e una vita migliore.

Alcune soluzioni possibili
Esistono le soluzioni. I governi devono riformulare vecchie strategie e adottarne di nuove, che favoriscano la produzione sostenibile di alimenti nutrienti a prezzi accessibili e promuovano la partecipazione degli agricoltori.
Le strategie dovrebbero promuovere l’uguaglianza e la formazione, favorire l’innovazione, incrementare i redditi rurali, offrire ai piccoli agricoltori reti di sicurezza e garantire la resilienza al clima.
Devono inoltre prendere in considerazione i diversi aspetti che influenzano i sistemi alimentari: formazione, salute, energia, protezione sociale, finanziamenti e molti altri ancora, creando equilibrio tra di essi.
Devono inoltre essere sostenuti da un forte incremento di investimenti responsabili e da un solido supporto per ridurre problemi sociali e ambientali in tutti i settori, in particolare il settore privato, la società civile, i ricercatori e il mondo accademico.
Un po’ di numeri
Ad oggi il 14% degli alimenti prodotti nel mondo va perso a causa di raccolto, gestione, stoccaggio e trasporti inadeguati, mentre il 17% deperisce per mancato consumo.
Il 10% della popolazione mondiale consuma alimenti non sicuri, cioè contaminati da batteri, virus, parassiti o sostanze chimiche.
Il cambiamento climatico può contribuire ad alterare la composizione delle sostanze nutritive dei principali alimenti di base. Inoltre la biodiversità è in sofferenza e i terreni si stanno deteriorando a causa dell’agricoltura intensiva.
Infine, rispetto agli uomini, oltre il 20% delle donne di età compresa tra i 25 e i 34 anni a livello globale vive in condizioni di estrema povertà e oltre il 18% delle donne indigene vive con meno di 1,90 dollari al giorno.
(© The Parallel Vision ⚭ _ Paolo Gresta)