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#Recensione: “Actor Dei” al Teatro Quirino

Mercoledì 29 maggio è andato in scena al Teatro Quirino in pomeridiana, una replica speciale ad inviti di “Actor Dei”, il musical sulla vita di Padre Pio da Pietrelcina.

Actor Dei“, prodotto da Pragma e Immaginando, scritto e musicato da Attilio Fontana, Mariagrazia Fontana (che ha curato anche le voci), Francesco Ventura, Antonio Carluccio, Michela Andreozzi e Federico Capranica (che si è occupato degli arrangiamenti) e diretta da un illuminato Bruno Garofalo, ha una storia lunga almeno 10 anni, con una battuta d’arresto dopo la sua prima edizione nel 2008. Durante questo percorso, il testo ha sempre goduto del supporto e dell’appoggio dei Frati Cappuccini di San Giovanni Rotondo.

Actor Dei” è l’esempio del musical nella sua versione originaria, in cui la struttura narrativa è sorretta interamente da parti cantate e scene corali molto suggestive, con dettagli curati in modo maniacale. Proprio le scene corali superano l’idea in cui l’insieme è più della somma dei singoli: ogni intervento viene messo in luce in modo diverso dagli altri, rendendolo incisivo, necessario all’interno del racconto e mai gratuito.
actor-dei-quirino-padre-pio-luana-iorillo-2019_DSC0348La cura delle scenografie e delle video proiezioni, affidata a Claudio Garofalo, risulta essenziale per distinguere il mondo onirico in cui il Diavolo (interpretato magistralmente da un carismatico Lello Giulivo) tormenta Padre Pio con incubi e visioni fin dalla sua difficile e solitaria infanzia, dal mondo reale, in cui il Santo vive e cerca di portare conforto ai fedeli.

La forza coinvolgente di questo recital è data soprattutto dall’intento riuscito di raccontare la vita di Francesco Forgione, uomo prima ancora di Santo, prima ancora di frate, e quindi umano, con tutte le sue debolezze che vengono qui rappresentate ed evidenziate: la sua fragilità, la stanchezza, la malattia e la paura del Demonio (“il cane rabbioso”).

Fra le scene che rimangono più impresse, oltre a quelle con il Diavolo, vi sono sicuramente i momenti assieme alla madre del Santo, interpretata da un’angelica Raffaella Carotenuto, dolce e soave nell’impersonare il primo riferimento spirituale del giovane Francesco (Francesco Imparato).

Da menzionare anche la scena dell’indemoniata, una splendida Rita Pilato che viene sul palco manovrata a distanza come fosse un burattino dal Demonio, in una sequenza di forte impatto ad alto tasso adrenalinico.

Le canzoni la fanno da padrone, caratterizzate dai ritmi moderni e mediterranei che strizzano l’occhio alla tradizione della terra madre di Padre Pio, con accenni alla pizzica e alla taranta e con incisi che s’involano e restano in testa.

Fra tutte “Le anime dei deboli”, in cui i fedeli chiedono aiuto al Santo, “Il sogno di un uomo” con il racconto del suo progetto per costruire il primo ospedale a San Giovanni Rotondo e “Stella sarà”, che accompagna vari momenti dello spettacolo per incoraggiare e supportare il frate nei suoi momenti più difficili e cruciali.

Attilio Fontana stupisce per la capacità di spogliarsi di una fisicità che sembrerebbe lontana dall’immagine che abbiamo di Padre Pio, vestendo invece i suoi panni con grande umiltà e riuscendo ad assumerne la forma, rendendo in modo sentito il suo tormento e la sua forza.

Il protagonista non lesina emozioni e tensione, che non fanno altro che regalare chicche di umanità e verità a questo personaggio così universale, risultando il capobranco perfetto di un gruppo di performer che sarebbe imperdonabile non citare uno per uno per il contributo unico che riescono a dare a questa storia così piena di passione.

Oltre a quelli già nominati, Maurizio Murano veste i panni del capo-popolo, che prima accoglie l’arrivo di Padre Pio con scetticismo e poi si affida a lui, Antonio Melissa è l’avvocato che sfida l’alto prelato interpretato da Gennaro Monti per difendere il frate dall’ostracizzazione della Chiesa, mentre Giovanni Saccà è il priore che sta vicino e incoraggia Francesco.

Chiara Lisi è la sua devota più appassionata, Dario Guidi e Daniele “DAG” Di Giorgio sono i diavoletti al servizio del Demonio, Chiara Di Girolamo, Francesca Sorriento e Luigi Ciaravella sono rispettivamente Lucia (una fedele figlia di un padre violento che chiede aiuto per la madre) e Sofia e Carmine, una coppia di innamorati ostacolata dalle famiglie.

Accanto a loro gli instancabili ballerini Francesco Sabella, Mirko Aiello, Domenico Russo, Federica Mosca, Daniela Zampella, Marina Barbone e Anna Gargiulo. Le coreografie, così piene, vibranti e visionarie (di cui la Gargiulo è anche aiuto coreografa) sono curate da Orazio Caiti.

Ciò che emerge dalla visione di “Actor Dei” è quanto la figura di Padre Pio sia riuscita a coinvolgere e convincere credenti e laici con il suo esempio di amore e fede, figura che ha fatto innamorare anche ognuno dei personaggi che fanno parte dello spettacolo. Ed è proprio la forza di quell’amore che rende questo musical così coinvolgente e trascinante e che non può fare a meno di contagiare gli spettatori.

The Parallel Vision ⚭ _ Valentina Dispari)
(Foto: © Luana Iorillo)

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