Musica

“Ricostruire”, Giacomo Lariccia e le umane fragilità

Potrebbe darsi che si tratti di uno di quelli che amano talmente tanto fare musica, che si dimenticano di donare amore agli altri solo scrivendolo e suonandolo. Riteniamo opportuno annoverare tra questi artisti benefattori Giacomo Lariccia, un cantautore straordinariamente accordato alle emozioni di questo (e di tanti altri) tempi, in grado di raccontare con carezze e tenere premure anche le cose più ostinate e inopportune di questo mondo.

Si può fare ancora? Sembrerebbe di sì. Ma questo non basta, occorre anche chi è ancora in grado di recepire le emozioni. Praticamente un quadrifoglio in un mondo di erba sintetica. Eppure basterebbe ascoltare la voce confortevole di Giacomo Lariccia che, nel suo ultimo lavoro, “Ricostruire” (Avventura in musica), si fa cuscino morbido per teste bisognose di pace e serenità. In questo modo potremmo avere buone possibilità di provare un brivido leggero che sa ancora di cosa buona.
Giacomo-Lariccia-RICOSTRUIRE-SQ-L-ResOsannato a Bruxelles, Lariccia approda in Piemonte per studiare e vivere e realizzarsi. Poi torna in Belgio, dove decide, invece, di impiantare memoria. Da lì s’irradia in Europa, ottiene tanti riconoscimenti, scroscianti applausi, incanta con i suoi tour, lo vogliono in tanti, tre album, il Premio Tenco, e molta strada ancora da fare e storie da raccontarci.

De Gregori, Damien Rice, Max Gazzè, Battisti, Passenger e altri buoni maestri. Gliel’avranno detto un milione di volte, quanto questi autori siano presenti nella sua musica e nei movimenti di chitarra, fedele compagna della sua voce. Ma in fondo, si sa, chi non possiede contaminazioni è nient’altro che un foglio bianco, una tabula rasa, priva di origini e di futuro. In pratica è nulla, nient’altro che vanità.
Giacomo-Lariccia-2La musica che Giacomo Lariccia ha composto per il suo terzo album, sebbene contenga profonde e inestimabili citazioni, resta musica nuovissima e fortemente adatta alla contemporaneità, perché opposta alle dinamiche di mercato che vogliono omologare artisti, musicisti e ogni tipo d’autore. Sembra, inoltre, che per Lariccia non sia meno importante di sé l’altro, intenso come individuo, il cristianamente “prossimo”, che risulta in molti brani essenziale per la sua stessa esistenza.

Ricostruire” è il manifesto di ciò che resta del bene da raccontare con la mente lucida di una chitarra acustica e la puntualità di una voce rassicurante. Undici brani. Undici giocatori che giocano la partita della vita. E ogni uomo moderno che vi prende parte deve lottare per ottenere, non un gol, ma la ricucitura di alcuni pezzi di sé persi per strada, tra la confusione e la sovrapposizione delle storie proprie con quelle altrui.

Non c’è rivoluzione più grande e più efficace di quella che puoi fare dentro di te”, dice Giacomo Lariccia in “Come sabbia”, perché la sabbia è frantumi di conchiglie sputate dal mare, relitti, rifiuti, lasciati ad asciugare, e l’unica cosa che può fare un granello (ognuno di noi ne è uno) è sentirsi piccolo ma in grado di meravigliare ancora e di donare gioia e testimonianza della vita altrui, benché scivoli via.

Tra tutti gli altri meravigliosi doni, infine, di “Ricostruire” ce n’è uno che merita la chiusura del discorso, se mai s’intenda chiuderlo. Nel brano “Quanta strada” vive una delle poesie d’amore più belle e tenaci che siano mai state scritte, e recita così: “Prima che scenderà il buio io ti vorrò vedere”. Una speranza lontana che appartiene solo all’amore che non si farà mai morte.

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Giacomo Lariccia – Ricostruire
Etichetta: Avventura in musica
Anno: 2017
Generefolk pop

Tracklist:
1) Ottobre
2) Ricostruire
3) Quanta strada
4) La mano di un vecchio 
5) Come sabbia 
6) Amore e variabili
7) Celeste 
8) Senza farci del male 
9) Fiore d’inverno
10) Luce 
11) Solo una canzone

Info:
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The Parallel Vision ⚭ _ Elisa Mauro)

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