I Chinese Man sono una factory multiartistica partita dalla Francia, a Marsiglia, e in attività dal 2004, comprendente musicisti, djs, produttori, registi e sviluppatori grafici legati allo stesso, identico credo: quella specie di ibrido filosofico-spirituale che oggi, ispirati dai venti orientali, ci piace chiamare “Zen”, ossia la tecnica del saper-non-fare pur essendo.
Su questa base si compone la triade al vertice del gruppo musicale, variabilmente ampliata, di volta in volta, di album in album e di live in live, da numerose e celebri collaborazioni internazionali e non. I capostipiti Chinese Man restano loro: High Ku, di madre hip e padre hop, Sly, di origini – musicali, s’intende – giamaicane, e Zè Mateo di derivazione e ispirazione brasiliane.
Il nuovo album “Shikantaza” è una risposta alle tante fatiche superate durante i lustri di musica suonata e campionata e una festosa celebrazione ai meritati traguardi raggiunti. “Shikantaza” significa letteralmente “Nothing but (shikan) precisely (da) sitting (za)”, ovvero un invito a spogliarsi di tutto, non solo di ciò che appariamo, ma anche di ciò che pensiamo: un’attitudine alla vita e alle sue complicazioni tutt’altro che banale e che rappresenta il pilastro della meditazione zen.
Ma la loro storia, più che filosofica, è una gran bella favola. Tre dj spiantati adorano fare musica e sognano di creare un’etichetta indipendente. Un bel giorno, nell’underground in cui risiedono, capita a tiro un tizio che plaude al loro brano “I’ve got that tune“. I tre ringraziano, mentre il tizio rilancia con un’offerta che ha dell’incredibile: chiede che quel brano così groove diventi la colonna sonora dello spot di punta della Mercedes-Benz.
I tre allora increduli accettano, perché sanno che solo così, alle volte, si realizzano alcuni sogni e, ottenendo fama e successo, riescono a dare a quel sogno anche il nome desiderato: Chinese Man Records. Tutti li vogliono, nessuno li ferma. Il mondo applaude al collettivo francese, il resto resta a guardarli. I Chinese Man rappresentano un moto inarrestabile di poli-strumentisti e mecenati in grado di mixare generi non sempre coerenti e parenti tra loro.
Fanno ballare a colpi di funk, dub ma soprattutto irrompono con il loro trip hop in datati samples: cose che solo certi maestri sanno fare. “Shikantaza” è una ulteriore rivelazione di questa grande capacità artistica e musicale che non resta oltretutto ferma al mero suono ma si amplia a scene di film, a citazioni rese celebri dalla storia, finanche a religioni mistiche, pur essendo salda sui capisaldi delle origini dell’underground: condivisione, mescolanza e breakbeat.
Chinese Man – Shikantaza
Etichetta: Chinese Man Records
Anno: 2017
Genere: Trip hop, global music
Tracklist:
1) Shikantaza
2) Liar feat. Kendra Morris & Dillon Cooper
3) Maläd
4) Step back
5) The new crown feat. A-F-R-O, A.S.M & Taiwan MC
6) Escape
7) Stone cold feat. Mariama
8) Modern slave feat. R.A. The rugged man
9) Warriors
10) What you need feat Vinnie Dewayne, Myke Bogan & Tre Redeau
11) Wolf
12) Blah! feat Youthstar, Taiwan MC & Illaman
13) Golden age
14) L’Aurore
15) Anvoyé
16) Good night
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(© The Parallel Vision ⚭ _ Elisa Mauro)