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Mostre Roma giugno 2024, il weekend della Capitale

Mostre a Roma giugno 2024: 11 mostre scelte dalla redazione per capire cosa fare a Roma questo weekend

Mostre Roma giugno 2024, il weekend della Capitale. 11 proposte

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Evelyn Pettigli

Cosa fare a Roma questo weekend?

Per l’arte contemporanea, Roma pullula come sempre di proposte culturali per i vostri giorni di svago e leggerezza.

The Parallel Vision segue molto attentamente soprattutto quegli spazi piccoli e medi che scoppiano di creatività e iniziative da non lasciarsi sfuggire.

Tra le tantissime mostre a Roma aperte in questi giorni ne abbiamo scelte 11 che ci sembravano particolarmente interessanti.

Vi auguriamo uno splendido fine settimana romano pieno di arte e cultura.


Mostre a Roma giugno 2024: le nostre proposte

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“United Creatures of Mattiandi”, personale di Mattia Morandi – Palazzo Baldoca Muccioli

I caleidoscopici disegni di Morandi danno vita a un personaggio immaginario i cui molteplici volti esprimono una moltitudine di personalità.

Reazioni ed emozioni con tratti somatici comuni ma allo stesso tempo profondamente diversi.

Anche la tecnica sembra mutuare lo spirito di una quotidianità che va di fretta ma che trova il tempo di usare matite, colori, evidenziatori.

Sparsi come stecchi nel gioco dello Shanghai, sulla superficie di una scrivania da lavoro che sublima, alterata e stressata, in miscele cromatiche inaspettate. 

Prende vita un’atmosfera onirica.

Questi disegni catturano attimi sospesi, come se le espressioni e le fisionomie fossero state fissate un istante prima di un avvenimento imminente.

Informazioni


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“Acqua, terra, aria e fuoco”, mostra collettiva – Incinque Open Art Monti

Dal 5 al 9 giugno alla Galleria Incinque Open Art Monti di Roma saranno in mostra i gioielli scultura del laboratorio sociale “Oroora” di Enrique Gonzales Torres.

Le creazioni dei partecipanti del corso tenuto da Maria Paola Ranfi dialogheranno con quelle degli artisti resident del progetto Incinque Jewels, ideato da Monica Cecchini.

Il tema dell’esposizione, che inaugura oggi mercoledì 5 giugno alle ore 18.30, è “Acqua, terra, aria e fuoco, elementi della narrazione di un vissuto”.

Oroora” funziona come un laboratorio aperto per lo sviluppo di progetti d’artigianato e di formazione innovativi.

Sin dalla sua fondazione l’associazione si autofinanzia con le sue attività e vive delle risorse energetiche e creative dei suoi partecipanti.

Informazioni

  • Incinque Open Art Monti – Via della Madonna dei Monti 69
  • Vernissage: mercoledì 5 giugno alle 18.30
  • Fino al 9 giugno 2024
  • Mail: incinqueopenartmonti@gmail.com

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“Si t’o sapesse dicere”, personale di Paola Paesano – Arte Borgo Gallery

L’artista campana ha saputo coniugare la sua passione verso l’arte e il suo innato talento con la professione di medico veterinario.

Ciò le ha consentito di conoscere la natura di animali come i bufali attraverso l’osservazione diretta, l’anatomia e le caratteristiche vitali e comportamentali.

La narrazione artistica diviene ancora più appassionante in quanto strettamente legata all’antico territorio della terra di lavoro.

Una realtà ambientale in cui l’allevamento della bufala mediterranea rappresenta una risorsa e un’eccellenza internazionale.

La mostra prevede l’esposizione di 14 dipinti, realizzati con tecnica ad olio su tela, che ritraggono i bufali colti nelle loro nelle vigorose espressioni e nei tratti peculiari.

Informazioni

  • Arte Borgo Gallery – Borgo Vittorio 25
  • Fino al 15 giugno 2024
  • Tel: +39 345-2228110
  • Mail: info@arteborgo.it

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“Superstones”, personale di Giovanni Raspini – Coffee House Palazzo Colonna

Superstones. Gioielli dal cuore della terra” nasce come una vera e propria sfida stilistica e concettuale: cercare la bellezza del gioiello nell’inusuale.

Sostituire minerali e pietre alle gemme preziose utilizzate tradizionalmente in gioielleria, operando una sorta di rivoluzione.

Aprendo così lo spazio a nuove visioni e possibilità.

La frattura che Giovanni Raspini innesca con questa mostra sontuosa è dirompente.

Da una parte l’assenza delle gemme e delle pietre preziose, dall’altra la vivida presenza di pietre e minerali naturali di ogni tipo, provenienza e aspetto.

La mostra, focalizzata sull’esposizione di 30 gioielli unici, si distingue per la sua audacia e innovazione nel campo della gioielleria contemporanea.

Dalle grandi collane ai sorprendenti anelli, dai bracciali alla tiara, ogni pezzo è concepito per esaltare la bellezza e l’unicità dei minerali.

Informazioni

  • Palazzo Colonna, Coffee House – Piazza dei Santi Apostoli 67
  • Fino al 9 giugno 2024
  • Web: www.giovanniraspini.com

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“Mambor”, retrospettiva dedicata a Renato Mambor – Tornabuoni Arte

Inaugurata una retrospettiva dedicata a Renato Mambor in occasione del decennale della sua scomparsa.

La mostra, attraverso una trentina di opere, si propone di presentare il percorso artistico e la pratica di Renato Mambor.

Evidenziandone così i passaggi sostanziali e la coerenza poetica e formale sempre mantenuta dai primi esiti alle ultime produzioni. 

Il lavoro di Renato Mambor continuativamente parla di osservazione, linguaggio, comunicabilità e relazione con l’altro.

L’invito è quello di procedere nella narrazione della mostra dalle opere più storiche all’ultima produzione ripercorrendola poi in senso inverso.

Attuando l’auspicio dello stesso Mambor: “Vorrei che l’opera fosse riletta oggi dall’oggi“.

Ora che viviamo noi. [..] L’artista non è colui che certifica il presente ma colui che mette i semi per il futuro”.

Informazioni


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“Oltre il presente. Archeologia del domani”, personale di Claudia Peill – Museo di Roma in Trastevere

Viene presentata l’ultima produzione dell’artista (2019-2023) composta da 16 tele di grandi e piccole dimensioni, oltre ad alcuni disegni a tecnica mista su carta.

La mostra si propone di esplorare l’essenza nascosta e spesso trascurata di alcuni elementi che contraddistinguono l’aspetto di una città.

Facendosi così testimoni silenziosi della sua storia.

Dall’era dell’industrializzazione alle tracce del passato che ancora permeano il tessuto urbano.

In questo caso lo sguardo dell’artista è rivolto a terra, verso i tombini stradali.

Oggetti apparentemente sterili ma che in realtà conservano una memoria tangibile fatta di scritte ed elementi decorativi che possono raccontare diversi aspetti del contesto urbano.

Informazioni


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“E se non gridi non ti sento, ridi?” con Catelli, Di Pasquale e Grotto – Richter Fine Art

Il titolo della mostra è tratto da un verso del poeta Beppe Salvia.

A unire le produzioni degli artisti non v’è l’esigenza di definire una tematica particolare.

Bensì, rispettando le reciproche disparità, alla pari del verso di Salvia, sono uniti da un sentimento a volte gioioso e in altre circostanze malinconico.

Sintomo comune di una profonda riflessione.

Così le opere in mostra sono unificate da questo essenziale e sintetico verso, a intendere un dialogo interlocutorio immaginario con l’altro.

Giocato su elementi visivi irrelati e isolati, ricordi di sensazioni che nutrono il pensiero. 

Informazioni


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“Arcadia”, personale di Vittorio Iavazzo – Von Buren Contemporary

L’Arcadia, antica regione greca del Peloponneso, è divenuta nell’immaginario collettivo un luogo senza tempo, simbolo di un mondo idilliaco e distante.

Dove a regnare non è il caos ma la natura e i paesaggi bucolici.

Vittorio Iavazzo attinge all’iconografia antica e mitologica adattandola al mondo contemporaneo.

L’immagine ideale e romantica dell’Arcadia non rappresenta tanto una via di fuga dalla realtà.

Quanto un elemento simbolico, una guida invisibile, un luogo ideale da rendere visibile attraverso l’arte. 

Le opere dell’artista – che vanno dalla scultura, alla pittura e al disegno – ritraggono figure mitologiche che tracciano un percorso allegorico.

Un viaggio interiore che va dalla perdita alla rinascita.

Apollo e Dafne aprono il tragitto, colti nel momento più drammatico. Quando ormai la ninfa, pur di non essere posseduta dal Dio, si trasforma in alloro.

Lasciando un rametto tra le mani di lui.

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“Una movida Bárbara”, personale di Ouka Leele – Museo di Roma in Trastevere

Dal 17 aprile al 7 luglio 2024 sarà allestita la prima mostra personale dell’artista madrilena.

Il tutto nell’ambito del ciclo organizzato con l’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Spagna a Roma e dedicato al movimento culturale degli anni ’80.

L’esposizione ripercorre l’intera carriera di quest’artista vincitrice del Premio Nazionale di Fotografia nel 2005.

Presentando opere dalla sua prima esposizione, “Peluquería“, fino agli ultimi lavori come la serie scattata nelle Asturie “A donde la luz me lleve“.

O quella di disegni con motivi botanici “Floreale“.

Offrendo una visione complessiva dell’universo creativo di Ouka Leele.

In mostra circa 100 opere di diverse dimensioni, formati e tecniche (alcune delle quali originali) integrate da materiale documentario, prove di stampa, cataloghi, manifesti.

Oltre al materiale di merchandising prodotto con le sue immagini.

Informazioni


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“Una macchina è una macchina”, doppia personale di Vincenzo Agnetti e Tomaso Binga – Galleria Erica Ravenna

Un dialogo tra 2 artisti che, a partire dagli anni ’60, hanno privilegiato l’uso della parola come medium espressivo.

Circa 30 opere, per la maggior parte inedite, intendono mettere a fuoco i punti di contatto tra Agnetti e Binga.

Questi, nonostante non si siano mai incontrati, hanno condiviso linguaggi comuni tra cui:

  • l’uso della poesia
  • le pratiche performative
  • la concezione dell’arte come un’operazione di sintesi

Erano gli anni della sperimentazione, dell’avvento di materiali extra-artistici e di più aggiornate tecnologie.

Tutti elementi che hanno ispirato e influenzato la ricerca nell’ambito dei nuovi linguaggi dell’arte. 

Informazioni


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Kikugawa Eizan, Raccolta moderna di bambini come tesori, 1809, Silografia policroma, 26,3 x 38,6 cm, ©Courtesy of Museo d’Arte Orientale E. Chiossone 

“Il mondo fluttuante. Ukiyoe. Visioni dal Giappone” – Museo di Roma a Palazzo Braschi

La mostra presenta 150 capolavori dell’arte giapponese di epoca Edo, tra il ‘600 e l’800.

Si focalizza su quello che è stato il filone artistico più innovativo del tempo e internazionalmente ancora oggi influente: l’ukiyoe

Letteralmente traducibile come “immagini del mondo fluttuante”, si tratta di un genere pittorico che include rotoli da appendere e da srotolare tra le mani.

Ma anche paraventi di grande formato, dipinti a pennello su seta o carta, oltre a stampe realizzate in policromia con matrice in legno su carta.

Sono rappresentati i più importanti maestri dell’ukiyoe, oltre 30 artisti, a partire dalle prime scuole seicentesche come la Torii.

Fino ai nomi più noti di Kitagawa UtamaroKatsushika HokusaiTōshusai SharakuKeisai Eisen e alla grande scuola Utagawa.

Questa rappresentò l’apice e forse anche il dissolvimento del genere quando i tempi stavano ormai cambiando.

Informazioni

(© The Parallel Vision ⚭ _ Paolo Gresta)

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