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Spettacoli a Roma: Recensione, “Il mutamento” al Di Documenti

Spettacoli a Roma: Recensione, “Il mutamento” al Teatro Di Documenti

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Esistono al mondo diverse parole, molto particolari e poco conosciute, che esprimono dei veri e propri concetti, sensazioni, emozioni.

Emozioni spesso inspiegabili che le persone, a volte, non sanno nemmeno di provare.

Non hanno un corrispettivo nelle altre lingue che possa rendere a pieno l’essenza del loro significato.

Una di queste parole indica quella particolare sensazione di attrazione verso il precipizio. 

Impulso represso immediatamente dall’insorgere della razionalità e del primordiale istinto di sopravvivenza.

In francese questa sensazione viene esemplificata con il termine “Appel du vide”: richiamo del vuoto.

Spettacoli a Roma: “Il Mutamento” al Teatro di Documenti

Per quanto a volte l’istinto ci spinga a fare quel passo in più, la paura di fare il salto nel buio è sempre troppo forte.

La sicurezza di ciò che conosciamo e del nostro quotidiano ci fa adagiare nelle abitudini senza darci la possibilità di andare incontro a cambiamenti.

Si ha paura di mettersi alla prova. 

Il rischio è troppo alto.

Dal 27 aprile al 7 maggio al Teatro di Documenti è andato in scena uno spettacolo che affronta con estrema cura questo tema.

Il Mutamento – in viaggio da Atlantide all’Universo”, scritto e diretto da Stefania Porrino, torna in scena dopo ben 3 anni dal suo debutto.

Anche questa volta è stato rappresentato nel piccolo tesoro nascosto nel cuore di Testaccio, uno spazio progettato e realizzato dall’artista e scenografo Luciano Damiani.

Un teatro rivoluzionario, nato dal sogno di creare uno luogo “democratico e popolare”, dove la mancata divisione tra palco e platea permette allo spettatore di vivere l’esperienza in modo più partecipato.

In questo spazio risalta prevalentemente il bianco, colore scelto per le pareti, per le sedie e le panche disposte lungo tutto il perimetro della sala.

Al centro alcuni semplici elementi di scena: un tavolo, delle panche e alcuni abiti d’epoca sparsi nella stanza che contribuiscono a spezzare l’uniformità cromatica.

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7 mutamenti

Una psicologa decide di incontrare in un teatro 4 dei suoi pazienti per introdurli a una nuova esperienza. 

Il suo scopo è quello di aiutarli a superare le proprie paure e gli atteggiamenti di autosabotaggio, sostenendoli nell’accettare i cambiamenti che stanno avvenendo nelle loro vite.

Visto che tutti e 4 si dilettano nell’arte della recitazione, gli viene chiesto di mettere in scena alcuni rilevanti eventi storici.

Momenti che in un modo o nell’altro hanno portato a un mutamento importante nella storia dell’umanità.

Incalzati così dall’attenta psicologa, assistiamo alla messa in scena dei 7 mutamenti recitati a turno dagli attori-pazienti.

Si indossano gli abiti di scena e i 2 lati estremi della stanza vengono adibiti per lo spettacolo.

Si parte dal continente scomparso di Atlantide per poi arrivare ai romani e ai loro imperatori, proseguendo verso il Rinascimento con il filosofo Tommaso Campanella.

Poi ancora per il ‘700, a cui la regina Maria Antonietta pone le domande di una donna la cui saggezza è stata ignorata.

E fino all’800 con i primi accenni di rivoluzione femminile e la presenza di Henrik Ibsen e del suo tanto contestato “Casa di bambola”.

E infine un episodio dei giorni nostri, incentrato sulla riflessione intorno al falso altruismo e sulla ricerca di un’autentica capacità di amare. 

La paura di fare il salto nel vuoto

Il passato è un rifugio, una casa vecchia, magari decrepita, ma tanto rassicurante perché è la tua casa e la conosci bene. La novità spaventa!

Parallelamente al percorso nella storia, attraverso il meccanismo del “teatro nel teatro”, si svolge il viaggio nell’inconscio dei 4 protagonisti.

Impegnati a superare le proprie resistenze al nuovo, ritroveranno alla fine la forza nel cambiamento e nella rivoluzione interiore.

Alessandro (Alessandro Pala Griesche) è un uomo caparbio, i suoi compagni ironizzano molto sul suo essere un’enciclopedia umana del sapere.

Vorrebbe candidarsi alle elezioni comunali, ma per quanto ami il mondo della politica, teme che la purezza del suo animo possa corrompersi.

Giulio (Giulio Farnese) è un attore dal grande successo, indeciso se accettare di andare a insegnare in una prestigiosa scuola di recitazione a Parigi.

L’idea di doversi trasferire per 3 anni lontano da casa e dai suoi affetti più cari lo blocca.

Evelina (Evelina Nazzari) nella vita si è lasciata troppo spesso frenare da condizionamenti inutili e per questo motivo sente di non averla ancora vissuta a pieno.

Nunzia (Nunzia Greco) al contrario di Evelina vorrebbe solo fermarsi e riscoprire la bellezza dell’amare e dell’essere amata.

Infine c’è Carla (Carla Kaamini Carretti), la psicologa-regista che ha deciso di accompagnare i suoi pazienti in questo viaggio singolare.

Anche lei si metterà a nudo confidando ai suoi compagni un evento del passato che ha determinato il suo grande salto nel vuoto.

Ed ecco presa la decisione comune: partire tutti insieme verso un’ultima tappa del viaggio.

A bordo di una navicella spaziale i 5 protagonisti si preparano a raggiungere un’utopica realtà del futuro. 

Un ultimo sguardo alla Terra: era bella la nostra Terra…

Era bella, sì. Ma ora diamo inizio al mutamento”.

The Parallel Vision ⚭ _ Barbara Berardi)

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