Intervista: Gioia Belardinelli, Just Life e l’arte di sapersi amare

Si chiama Just Life il brillante progetto firmato da Gioia Belardinelli che vuole “evidenziare il bello della vita” attraverso il benessere psico-fisico a tutto tondo.
E in questo senso la giornalista e content creator romana include proprio tutto: beauty, fitness, alimentazione, psicologia, filosofia.
Ma anche discipline olistiche, sessualità e sostenibilità.
In breve tempo Just Life ha messo a fuoco la sua direzione di marcia e i contenuti si sono ampliati affrontando di volta in volta tematiche legate alla vita e al nostro tempo.
Ciò significa che è necessario, al contempo, nutrire la nostra mente, curare il nostro corpo e sciogliere i nodi presenti nella nostra psiche e nelle nostre emozioni.
Perché “non si può coltivare il proprio benessere personale e individuale se non si è in grado di pensare e contribuire al benessere del mondo in cui viviamo“.
Mi racconti da dove nasce il lavoro di content creator di Gioia Belardinelli?
Se ripenso alla prima volta che ho sentito l’esigenza di mettere nero su bianco le mie idee dobbiamo tornare indietro di molti, molti anni.
Idee che poi sono diventate storie, che poi sono diventate contenuti, che poi sono diventati articoli e testi.
Forse è nata proprio da bambina, quell’attitudine.
Da una semplice esigenza espressiva, un modo di portare alla luce una complessità emotiva potente che per anni ho tenuto per me ma che poi ho iniziato a condividere.
E che negli anni è diventata un lavoro quando si è aggiunta la curiosità di osservare gli altri per capire anche la loro complessità emotiva.
E più in generale il desiderio di esplorare con metodo la vita e i suoi segreti.
Da qui a divenire giornalista il passo è stato breve e da quel momento mi sono sempre occupata di comunicazione in vari ambiti.
Just Life è un format che mescola benessere psicofisico, innovazione sostenibile, cura di sé e tanto altro. Come e quando nasce l’idea?
L’idea è nata durante la pandemia, un periodo sicuramente pazzesco e duro per tutti e tutte, sebbene poi ognuno abbia finito per viverlo in maniera diversa.
Personalmente, in quella fase ho “valorizzato” la mia esperienza nell’ambito della comunicazione e del giornalismo.
Il fine è stato quello di creare contenuti in grado di affrontare i problemi che stavamo vivendo in quel momento.
E in questo modo, grazie all’aiuto di alcuni amici psicoterapeuti, cercare di capire come gestire e come superare quello che ci stava capitando.
Poi in breve tempo Just Life ha messo a fuoco la sua direzione di marcia e i contenuti si sono ampliati al benessere psico-fisico a tutto tondo.
Includendo dunque anche beauty, fitness, alimentazione, psicologia, filosofia.
Affrontando di volta in volta tematiche legate alla vita e al nostro tempo.
Valorizzando i diversi punti di vista, ricercando il senso stesso del nostro essere donne e uomini.
Persone comuni ma non ordinarie caratterizzate dal desiderio di discutere e scardinare i meccanismi mentali che spesso ci allontanano dalla felicità.
In questo senso il benessere non può essere scisso dalla dualità fondamentale mente-corpo.
Ciò significa che è necessario, al contempo, nutrire la nostra mente, curare il nostro corpo e sciogliere i nodi presenti nella nostra psiche e nelle nostre emozioni.
Solo impegnandosi in questo “lavoro” totale possiamo raggiungere il benessere e una qualche forma di equilibrio.
Prendersi cura di sé significa anche darsi tempo, dare un ordine, darsi delle priorità.
Insomma, costruire una serie di abitudini che nella vita sono molto importanti per trovare un equilibrio a livello molto più ampio e generale.
Come ad esempio prendersi cura del proprio corpo e accorgersi con piacere dei benefici che possono dare un’alimentazione corretta, lo sport, curare la propria pelle, i propri capelli, il proprio look.
Come scegli i professionisti del benessere che decidi di includere di volta in volta nei tuoi video?
Scelgo i migliori, ovviamente!
A parte gli scherzi, che poi non è che stia proprio scherzando, i professionisti che scelgo per Just Life devono mostrare caratteristiche o anche solo un particolare in grado di sorprendermi.
In generale mi piacciono le visioni aperte, gli approcci non tradizionali, chi cerca nuovi campi di esplorazione.
Poi, cosa fondamentale, devono dimostrarsi professionisti che amano quello che fanno e a cui piace condividere i loro saperi per far star bene le persone.

Dall’inizio di questa avventura com’è cambiato il tuo modo di raccontare le storie di Just Life?
Successivamente, i contenuti si sono ampliati e Just Life ha iniziato ad affrontare argomenti intorno al tema del benessere psico-fisico e della sostenibilità ambientale.
Lasciando sempre uno spazio importante di riflessione sulla vita di tutti i giorni attraverso una rubrica che ho intitolato, appunto, Talk Life.
Come accennavo prima, all’inizio le storie erano per lo più legate alla vita e al nostro tempo.
Ma con un focus particolare sulle questioni generazionali proprie dei trentenni e dei quarantenni.
Un interesse particolare che ha portato alla pubblicazione di un romanzo, scritto a 4 mani e intitolato “Sul Confine” (Albatros).
Cosa hai in programma di organizzare, per i prossimi mesi?
Allora, la prima novità è che il blog Just Life Benessere diventerà prestissimo un giornale online.
Ma anche questo è solo una parte del progetto.
Mi piacerebbe infatti iniziare anche a inserire Podcast per vedere se Just Life sia in grado di utilizzare altri canali espressivi e mediatici.
Dimenticavo. A breve presenteremo grandi novità sulle tematiche della sostenibilità, declinata in modi molto diversi.
E promuoveremo sempre di più stili di vita sani e virtuosi.
Just Life ha un pubblico-tipo?
Sì, il pubblico che vuole prendersi cura di sé per stare meglio al mondo.
C’è una cosa che secondo te un operatore o un’operatrice del benessere non deve mai fare e un’altra invece che va sempre fatta?
Penso che il compito di un vero professionista del benessere sia quello di saper ascoltare.
Oltre a mostrare gentilezza in quello che fa e aver cura delle persone che incontra nel percorso lavorativo.
Aiutandole in questo modo nelle difficoltà e, perché no, cercando di evidenziare il bello della vita.
Che poi è una delle cose che cerco di valorizzare maggiormente con il progetto Just Life.
Ciò che secondo me non dovrebbe mai fare, invece, è assumere una posizione di giudizio.
Ritengo che ognuno debba seguire il proprio percorso sulla strada che porta al benessere.
E un operatore dovrebbe limitarsi ad affiancare la persona che ha davanti.
Quindi senza imporre schemi preordinati.
Ma semplicemente supportando ciascuno nella scelta della strada migliore.
Dimmi un progetto creato nel tuo spazio di cui vai particolarmente fiera
Beh, in questo momento mi stanno dando grandi soddisfazioni tutti i temi legati alla sostenibilità declinati nei temi ambientali e degli stili di vita, ma anche nella moda, nel beauty.
Perché penso che non si può coltivare il proprio benessere personale e individuale se non si è in grado di pensare e contribuire al benessere del mondo in cui viviamo.
Descrivimi Gioia Belardinelli con un’immagine e con 3 parole!
Volitiva, resiliente, complicata.
E dopo questo “trittico”, una singola immagine è difficile da pensare, non credi?!
Anzi, se te ne viene una in mente accetto suggerimenti…
(© The Parallel Vision ⚭ _ Paolo Gresta)