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Eventi a Roma: Torna il Festival del Carciofo Romanesco

Eventi a Roma: Seconda edizione del Festival del Carciofo Romanesco

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Photo by Polina Kovaleva on Pexels.com

Sta per iniziare la seconda edizione del Festival del Carciofo Romanesco, una festa che celebra uno degli ortaggi più amati della cucina capitolina.

Chiamato anche “cimarolo” o “mammola”, il carciofo romanesco è da sempre considerato il re dell’orto e fiore all’occhiello della proposta culinaria romanesca. 

La tipica zona di produzione è il litorale laziale con i comuni di Cerveteri e Ladispoli, a circa 40 km di distanza da Roma.

Ma anche Allumiere, Campagnano, Civitavecchia, Fiumicino, Santa Marinella, Tolfa.

E alcuni comuni di Latina (Sezze, Priverno, Sermoneta e Pontinia) e di Viterbo (Montalto di Castro, Canino, Tarquinia).

Tutte queste aree sono da sempre vocate alla sua produzione grazie al clima mite, ai terreni di medio impasto, umidi e ben drenati nonché ricchi di ferro. 

Il Festival del Carciofo Romanesco si terrà dal 28 al 31 marzo presso il Portico d’Ottavia e sarà uno dei più gustosi eventi a Roma dei prossimi giorni.

Eventi a Roma: Il Festival del Carciofo Romanesco

Appartenente alla famiglia Cynara Scolymus, il carciofo è una pianta erbacea perenne, che può durare oltre 10 anni, coltivata in 2 cultivar:

  • Castellammare e relativi cloni (il cui periodo di produzione è inizio gennaio)
  • Campagnano e relativi cloni (periodo di produzione marzo-aprile)

La parte edule del carciofo è l’infiorescenza, o capolino, caratterizzata da una forma sferica e compatta, da foglie di colore verde violetto, senza spine e da un cuore morbido e tenero.

Ha un odore di erbaceo spiccato e qualità organolettiche inconfondibili: un sapore erbaceo e leggermente amarognolo che man mano ci si avvicina al cuore, diventa più dolce. 

Il carciofo e la cucina romana

Il carciofo è una pianta originaria dei Paesi del Mediterraneo orientale, sulle cui origini abbondano ipotesi e congetture.

Molti affermano che a iniziarne la coltivazione furono gli Egizi.

Altri sostengono siano stati gli Etruschi.

Accenni al carciofo si rintracciano nella storia della Grecia e di Roma.

In particolare Plinio il Vecchio nel I sec. d.C. ne accenna all’uso nella cucina romana.

In particolare, nella sua “Naturalis Historia“, lo storico annovera diverse varietà di cardi e tra essi un tipo che produce “fiori spessi e viola, aventi un unico stelo”.

Un probabile progenitore degli attuali carciofi.

Egli elenca anche le proprietà curative dell’ortaggio che oltre a essere un afrodisiaco e un diuretico naturale avrebbe avuto anche una funzione nella cura di:

  • alopecia
  • alitosi
  • indigestione

Oltre ad avere un potere nel concepimento di figli maschi!

I ristoranti aderenti

Tante le realtà ristorative del Ghetto romano che aderiranno al Festival 2023:

  • Ba’ghetto
  • Su’ghetto
  • Il Giardino Romano
  • Nonna Betta
  • La Taverna del Ghetto
  • Giggetto al Portico d’Ottavia
  • Pollaria
  • Bellacarne
  • Renato al Ghetto
  • Casalino
  • Sheva

Il 29 marzo a cena saranno presenti anche numerosi artisti di strada tra cui trapezisti, prestigiatori e giocolieri.

Il 30 marzo troverete i figli di Alvaro Amici, noto gruppo di stornellatori romani.

Inoltre, presso Largo XVI Ottobre, saranno presenti i mercatini di Coldiretti.

Mettete quindi la nuova edizione del Festival del Carciofo Romanesco tra i prossimi eventi a Roma da non lasciarsi sfuggire.

Informazioni

  • Festival del Carciofo Romanesco
  • Portico d’Ottavia
  • 28-31 marzo 2023, a pranzo e a cena
  • Menu speciale di carciofo a 35 euro

Maggiori informazioni potete trovarle sul sito ufficiale www.festivaldelcarcioforomanesco.com.

The Parallel Vision ⚭ ­_ Redazione)

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