Premio M.ARTE 2023 a Pietrangelo Buttafuoco per “Il lupo e la Luna”

Lo scorso 9 marzo all’interno del Teatro Studio Borgna dell’Auditorium Parco della Musica si è tenuta la consegna del Premio M.ARTE 2023 a Pietrangelo Buttafuoco, giornalista e scrittore italiano.
Buttafuoco è stato premiato per il suo racconto “Il Lupo e la Luna” tratto da una vera storia popolare siciliana, da lui ripresa e riscritta.
La vicenda narra le gesta del messinese Scipione Cicala che, sottratto al padre dai pirati, in età adulta diverrà comandante degli eserciti Ottomani e conquistatore.
Ritrovandosi poi a combattere contro la sua Sicilia e sostenendo uno straziante scontro armato proprio con suo fratello.
Struggendo così il cuore diviso della loro madre Donna Lucrezia.
Lo spettacolo teatrale
Prima della premiazione attorno alle ore 20 si è tenuta la rappresentazione tratta dall’omonimo romanzo di Pietrangelo Buttafuoco, nella trasposizione teatrale di Valentino Picone.
La pièce è portata in scena da Lello Analfino e Salvo Piparo della Compagnia Kleis, con le musiche originali dello stesso Analfino.
Sul palco non c’è scenografia: vediamo soltanto la vela di una imbarcazione dalla quale appaiono i 2 attori, prima uno e poi l’altro, a rotazione continua.
La rappresentazione è strutturata proprio così.
Si alternano infatti a ripetizione Analfino e Piparo. Uno narra e l’altro cantando racconta.
Entrambi sempre accompagnati dalle corde della chitarra suonata dal vivo.
La storia è stata adattata per le scene con la tecnica del “cunto” musicale, l’antica forma di narrazione orale della Sicilia.
Il cunto è un tipo di declamazione che, nel culmine guerresco del racconto, genera quel ritmo sincopato che pare accelerare e non permettere al cuntista/attore di respirare.
Ma in realtà rallenta e spezza le parole a metà attaccando la seconda metà alla prima della successiva.
In questo momento della narrazione l’attore, inoltre, si batte la mano sul petto come a rievocare i colpi di spada ma soprattutto per rafforzare gli accenti metrici.
Attitudine di una complessità davvero elevata e indice di grande maestria attoriale.
Ma non è tutto: questa messa in scena racchiude in sé diverse sfaccettature dell’Arte.
Troviamo infatti la recitazione declamatoria, il canto, la musica. Riappaiono anche le maschere, le marionette e, infine, l’arte pittorica.
La premiazione di Pietrangelo Buttafuoco
A condurre la premiazione di Pietrangelo Buttafuoco è stata la Presidentessa dell’Associazione M.ARTE Roberta Di Casimirro.
Roberta ha raccontato che l’Associazione nasce nel 2009 dalla volontà di un gruppo di amici, spinti dalla necessità di vedere concretizzato un nuovo movimento culturale, apolitico e apartitico.
Che possa sperimentare e ricercare l’eccellenza dell’arte in ogni sua forma.
“È proprio la grande eccellenza creativa di Buttafuoco, forgiatore di storie, che ha fatto decidere l’Associazione culturale M.ARTE di premiarlo” dice la Presidentessa.
Il premio consegnato è un’opera unica realizzata per l’occasione dall’artista Maria Luisa Belcastro dal nome “Scultura – Ciclo Icone Maschera n. 14”.
Un manufatto che racchiudeva in sé così tanti richiami e significati da renderne difficile anche all’artista stessa la descrizione.
L’Arte, un continuo divenire
Mi colpisce sempre il constatare che le platee di questi eventi sono composte, nella maggior parte dei casi e per la quasi totalità, da un pubblico molto adulto.
Allo stesso modo anche i partecipanti e i candidati fanno sempre parte di tale fascia d’età.
Il che mi fa ragionare su 2 diverse linee di pensiero.
Sono forse i giovani a non essere interessati all’Arte e alla Cultura?
Oppure è il mondo dell’Arte in generale che tende a non aprirsi a un linguaggio moderno e all’innovazione scegliendo di non coinvolgere, proporre e spalleggiare nuovi volti e nuovi nomi?
Credo ci sia bisogno di uno “svecchiamento” del concetto di Arte, da ricercarsi nell’ambito dell’aspettativa artistica.
Penso, cioè, che bisogna iniziare ad aspettarsi dall’espressione artistica, di qualsiasi genere essa sia, qualcosa di diverso da ciò che siamo sempre abituati a “cercare di vedere”.
Perché Arte, come la sua storia ci insegna, è molteplicità, innovazione, cambiamento.
È novità e capovolgimento.
L’Arte è un continuo divenire.
(© The Parallel Vision ⚭ _ Myra Verdura)