#Intervista: Eleonora Siro, ”Rispettarsi è la strada giusta da seguire”

Dal suo amato Salento a Roma. Dal Dams ai lavori in teatro, al cinema, in televisione. E ancora spot pubblicitari, videoclip, campagne stampa nazionali.
Eleonora Siro è un’artista instancabile e caparbia, fedele a sé stessa e da circa 15 anni nel mondo dello spettacolo a tutto tondo.
La sua ultima fatica, “Ma tutto questo Alice non lo sa!”, è un corto che la vede al fianco di Ornella Muti affrontare il tema delicato degli abusi sui minori.
In attesa della sua uscita (al momento il film è in post-produzione), Eleonora mi ha raccontato il suo ricchissimo percorso, sia umano che professionale.
Mi racconti da dove nasce la storia artistica di Eleonora?
Sin da quando ero bambina i miei occhi vengono attratti dalle belle immagini, da quello che raccontano o semplicemente da quello che trasmettono.
Molte foto della mia infanzia mi ritraggono immersa nel mio mondo mentre disegno. Mi permettevano di estraniarmi dalla realtà e fantasticare, immaginare.
Mi sono iscritta al Liceo Artistico, ma non avevo ancora ben chiaro il mio percorso.
Da lì, la mia indecisione sull’Accademia di Belle Arti o il Dams… o Scienze della Comunicazione…?!
Scelgo il Dams e scopro quello che davvero mi interessa e mi appassiona.
Dal mio adorato Salento capisco che è ora di andare, di trasferirmi nella Capitale del cinema italiano: Roma.
Da quanti anni fai questo lavoro? E da allora com’è cambiato il tuo modo di intraprendere iniziative artistiche?
Seriamente (lo attribuisco all’anno in cui ho aperto la Partita Iva) ho iniziato nel 2008, anche se avevo già avuto modo negli anni precedenti di fare qualcosina.
Saranno sicuramente 15 anni di esperienze accumulate e fatiche superate ma ovviamente non ancora terminate.
Inizialmente la passione, l’entusiasmo, i cambiamenti, gli stimoli prevaricano la consapevolezza e tutto viene abbracciato in maniera superficiale e leggera, se vogliamo.
Crescendo, grazie anche alle porte chiuse in faccia o alle delusioni ho iniziato a pesare i progetti, a dare il giusto valore e vivere il mio tempo nel modo più corretto e costruttivo per il mio percorso di vita.
Domanda retorica (forse): l’emergenza Covid quanto ha inciso sulla tua attività?
Il Covid ha cambiato tutto il nostro modo di vivere, ha cambiato le esigenze e le priorità del mondo intero in generale.
Il mio settore come anche altri settori (quello della ristorazione, del turismo, della cultura) sono sicuramente stati colpiti maggiormente perché più a rischio.
O forse anche perché non sono considerati così di prima necessità…!?
Comunque purtroppo ancora oggi, dopo 3 dosi di vaccino, noi attori siamo obbligati a fare ogni volta il tampone prima del set.
E se si risulta positivi, si è immediatamente sostituiti.
Che cos’è “Ma tutto questo Alice non lo sa!”? Di cosa si tratta esattamente?
“Ma tutto questo Alice non lo sa!” è una favola, una fiaba per bambini, un viaggio.
Nel quale la protagonista, diretta dal regista Alessandro Carrieri, ritrova sé stessa attraverso la consapevolezza e il coraggio di denunciare l’abuso subìto da minorenne.
Un cortometraggio al momento in post-produzione, patrocinato dalla Onlus “La Caramella Buona”, contro la violenza sui minori e la pedofilia in Italia.
E sponsorizzato da “Dorigato S.p.a.”, una società veneta che da subito è stata sensibile alla causa e ci ha permesso di realizzare questo progetto.
Nel cast è presente anche Ornella Muti che ha creduto e appoggiato immediatamente questo nostro Piccolo Grande Film.

Al momento di cosa ti stai occupando?
A parte i provini, che ormai siamo quasi abituati a svolgere del tutto da soli (i cosidetti Self-Tape che con il Covid sono diventati famosi loro), ho girato un film indipendente sulla Sacra Corona Unita.
La regia è curata da Alessandro Zizzo e speriamo presto di poterlo vedere sulle piattaforme di Prime o Netflix.
Poi c’è stata una puntata di una nuova serie tv: “Sei Donne” per la Rai, che vedremo il prossimo anno diretta da Vincenzo Marra.
Nel cast ci sono Maya Sansa, Alessio Vassallo e altri bravissimi attori del panorama italiano.
E poi ci sono altri progetti in pentola, ma per scaramanzia preferisco non dire nulla prima…!
Parlami delle iniziative che hai in mente per i prossimi mesi
Come si dice a Roma “Aridajeee” 🙂
Posso solo dire che cerco sempre di sposare progetti e iniziative con un certo peso e valore, che possano trasmettere messaggi costruttivi e riflessivi allo spettatore.
Dimmi un progetto artistico di cui vai particolarmente fiera
Sicuramente gli ultimi progetti di cui ti ho parlato.
Per me la mia professione è sempre una continua ricerca e crescita, che va di pari passo anche alla crescita personale.
Quindi spero vivamente che i prossimi lavori riusciranno a possedere sempre quel valore che possa donarmi fierezza per aver fatto anche solo riflettere, attraverso le mie interpretazioni, le menti.
E a emozionare e aprire i cuori.
C’è una cosa che un’attrice non deve mai fare e un’altra invece che va sempre fatta?
Non ci sono cose che devono o non devono essere assolutamente fatte o non fatte.
Cioè, almeno io credo che non ci siano regole particolari nella mia professione.
A parte quella di studiare, provare, studiare e crederci davvero stando sempre sul pezzo, come si dice.
Se c’è l’impegno, la volontà, la caparbietà e la determinazione crei e fai.
Di sicuro nulla è facile né scontato né regalato in questa vita, almeno per quanto mi riguarda.
Il mio motto è “Vivi e lascia vivere”, quindi credo che avere rispetto per il proprio lavoro, rispettare gli altri, ma soprattutto rispettarsi, sia la strada giusta da seguire.
Teatri e cinema sono rimasti chiusi praticamente per tutta la durata dell’emergenza pandemica e sono stati gli ultimi luoghi culturali ad aver riaperto. La cultura è davvero “non necessaria”?
Credo proprio che non sia così!!!
E non vorrei che mai si dicesse, o si potesse pensare. Soprattutto in un Paese come il nostro, uno dei più ricchi in assoluto a livello culturale.
Dovremmo difendere con i denti e con le unghie tutto quello che ci circonda, quello per cui il mondo ci invidia.
E a cui noi italiani non siamo capaci di dare il giusto valore.
Non è l’ignoranza a creare violenza…?
Non posso immaginare una vita umana senza conoscenza e cultura. Mi rifiuto.
Mi descriveresti il lavoro artistico di Eleonora Siro con un’immagine e con 3 parole?
Appena ho letto quest’ultima domanda, che tra l’altro trovo molto particolare e affascinante, la mia mente ha immaginato uno dei dipinti più famosi di Picasso, “Guernica”.
Non di certo per il significato legato al dipinto, ma per tutto quello che è e può essere il mio lavoro interiore, immersa in un caos di emozioni studiate dentro uno specifico ordine.
Le 3 parole:
- Caotico
- Stimolante
- Sentito
(© The Parallel Vision ⚭ _ Paolo Gresta)