“Quayola. Re-coding”, dal 29 settembre la mostra a Palazzo Cipolla
Dal 29 settembre Palazzo Cipolla ospiterà la prima mostra monografica di Quayola (1982), artista romano di origine e londinese di adozione, tra gli esponenti più importanti della media-art a livello internazionale.
Quella di Palazzo Cipolla è la cornice ideale per esporre l’arte di Quayola, da sempre animata da un confronto permanente tra l’educazione classica e l’uso quotidiano dei mezzi di espressione visiva più futuristici.
Tra le mostre a Roma di più ampio interesse che stanno per arrivare nella Capitale, di sicuro quella di Quayola occupa un posto di assoluta rilevanza.

La mostra di Quayola
La mostra abbraccia quasi tutta la produzione dell’artista, ospitando opere realizzate tra il 2007 e il 2021, un viaggio immersivo nella vera essenza della sua arte computazionale.
Il progetto espositivo si sviluppa in 3 aree tematiche:
- iconografia classica
- sculture non finite
- tradizione della pittura di paesaggio
Avvalendosi di sistemi robotici di intelligenza artificiale e stringhe di codice generativo, Quayola ricodifica la storia dell’arte attraverso una nuova prospettiva, utilizzando un linguaggio innovativo capace di riflettere la sua visione poetica del mondo digitale.
L’artista esplora le infinite possibilità di formalizzazione dell’idea creativa attraverso la moltitudine di opportunità che la tecnologia gli offre.
Il processo di ricerca diventa così la base dell’opera d’arte stessa.
Quayola non utilizza gli algoritmi solo o semplicemente per creare delle opere d’arte, ma ci restituisce strumenti indispensabili di lettura della nostra società contemporanea.
Dipinti rinascimentali e del barocco sono trasformati in complesse composizioni digitali attraverso metodi computazionali e sculture ispirate alla tecnica michelangiolesca del non-finito sono scolpite mediante mezzi robotici.
Seguono rappresentazioni della natura, prodotto di un’arte generativa che evidenzia l’affascinante – benché paradossale – somiglianza tra il mondo naturale e quello digitale.
Sviluppando un corpo di lavoro che assume sia una forma immateriale (come i video) che materiale (come le stampe o le sculture), l’artista ci illumina sul paradosso dell’immaterialità che è di fatto una nuova forma di materialità.
L’artista
Quayola ha esposto in importanti contesti internazionali quali il V&A Museum, Londra, Park Avenue Armory, New York, e il Palais de Tokyo, Parigi, per citarne alcuni.
Ha partecipato a Biennali come quella di San Paolo e numerosi festival tra i quali il Sundance Film Festival di Park City.
Ha vinto premi prestigiosi come il Golden Nica dell’Ars Electronica Festival.
Informazioni
“QUAYOLA. Re-coding” andrà avanti dal 29 settembre 2021 al 30 gennaio 2022 presso Palazzo Cipolla, in Via del Corso 320.
La mostra è promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, è realizzata da Poema con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia ed è curata da Jérôme Neutres e Valentino Catricalà.
Maggiori informazioni potete ottenerle contattando lo 06-97625591.
(© The Parallel Vision ⚭ _ Redazione)