Vintage&Artigianato

#Intervista: Alessia Melzer, businessgirl col vintage nel cuore

Imprenditrice, consulente d'immagine, formatrice, appassionata di vintage: Alessia Melzer ha creato pochi anni fa il proprio business e adesso lavora in tutta Italia con privati, aziende, liberi professionisti.

Intervista: Alessia Melzer, formazione, consulenza e amore per il vintage

Imprenditrice, consulente d’immagine, formatrice, appassionata di vintage e di moda, creativa, ambiziosa. Alessia Melzer ha creato pochi anni fa il proprio business e adesso lavora in tutta Italia con privati, aziende, liberi professionisti.

Creando per ognuno di loro percorsi dedicati, aiutandoli a migliorare comunicazione e personal branding.

E mentre Alessia vi consiglia di vestirvi di “sole, affetti e serenità” per l’estate 2020, segnatevi per settembre il nuovo inizio delle sue consulenze, mentre a ottobre sarà la volta dei corsi in aula.

Perché l’obiettivo di una buona comunicazione è lasciare a chi legge o ascolta un’emozione positiva, sempre.

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Alessia Melzer (foto: Marcello Scrofani)

“L’Officina del Vintage”, uno spazio dove divulghi la passione per il vintage, per le arti e per i mestieri tradizionali. Mi racconti da dove nasce la tua avventura?

La mia avventura nasce dal desiderio di far conoscere il vintage al di fuori della sua nicchia, rendendolo fruibile a un pubblico più vasto e variegato.

L’Officina del Vintage è una rubrica online che nel suo piccolo cerca di promuovere la tradizione italiana, le arti e i mestieri di un tempo.

Parlami della tua professione di imprenditrice e consulente d’immagine: quali sono le tue attività principali?

Sono una consulente di immagine e formatrice.

Da consulente di immagine, mi occupo di migliorare l’immagine e la comunicazione (nelle sue varie declinazioni) sia dei privati sia di aziende e professionisti.

Durante la consulenza si eseguono diversi tipi di analisi:

  • Analisi del colore (o armocromia) utile per stabilire quali sono i nostri colori amici che ci valorizzano e quali sono i colori nemici. Questo viene determinato in base ai nostri colori cromatici
  • Analisi del volto, utile per capire come acconciare i capelli, gli accessori da utilizzare, per le donne il make-up che maggiormente valorizza il volto
  • Analisi della figura, che si dedica alle proporzioni del nostro corpo, per capire quali capi d’abbigliamento ci valorizzano e quali ci penalizzano
  • Infine l’analisi del lifestyle per cercare insieme al cliente o alla cliente di trovare uno stile che ben si sposi con la propria personalità, con la vita privata e professionale

Da formatrice, mi occupo di formare i professionisti in materia di consulenza di immagine, ma anche i clienti che desiderano affinare la tecnica della comunicazione.

Non manca poi anche la storia della moda e il vintage per gli addetti ai lavori e appassionati.

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Cosa distingue il tuo stile dagli altri formatori e consulenti d’immagine?

Non lo so! Tutti i miei colleghi, che siano formatori o consulenti di immagine, hanno una propria formazione e un proprio stile.

Io agisco in base alle mie competenze e a quello che è la mia formazione e personalità. Il cliente sceglie di affidarsi a un professionista piuttosto che a un altro perché si sente più vicino a esso/a.

Al momento di cosa ti stai occupando?

Sto cercando di riprendere con le consulenze e con la formazione, oltre a occuparmi del mio nuovo progetto: i percorsi dedicati a chi desidera approfondire maggiormente argomentazioni relative allo stile e alla comunicazione online e offline e al personal branding.

Da quanti anni fai questo lavoro? E da allora com’è cambiato il tuo progetto?

Ho iniziato principalmente dal vintage, sia nello stile sia nella formazione nel 2015 e pian piano sono arrivata alla consulenza di immagine business e per privati. Arrivando alla chiusura del mio cerchio.

Qual è il tuo pubblico-tipo? Quali tipologie di clienti ti capitano?

Lavoro con i privati, con le aziende e i professionisti (liberi professionisti, lavoratori autonomi, freelance). Il mio pubblico è variegato: sia uomini che donne.

C’è una cosa che non bisogna mai fare per comunicare in maniera positiva e un’altra invece che va sempre fatta?

Per una buona comunicazione sia online sia nel mondo reale consiglio di creare un’immagine che sia immediatamente riconoscibile in entrambe i mondi.

Raccontare la propria storia, in modo da emozionare. E la tecnica dello storytelling è la più efficace.

L’obiettivo è lasciare a chi ci legge o ci ascolta un’emozione positiva.

Una cosa che non si deve mai fare è comunicare come se stessimo vendendo qualcosa. Chi ci legge o ci ascolta (tutto dipende dalla circostanza in cui ci troviamo) vuole sapere qualcosa di noi, del nostro lavoro, non desidera che in maniera spudorata gli vendiamo il nostro pacchetto di servizi.

L’emergenza Covid quanto ha inciso sul tuo business?

Purtroppo l’emergenza sanitaria ha inciso parecchio sul mio lavoro.

Sia i corsi di formazione ma soprattutto le consulenze di immagine sono state fortemente penalizzate.

Il mio lavoro è a stretto contatto con il cliente e durante una consulenza, dove devo praticare le varie analisi (colore, figura, volto) è impossibile mantenere un distanziamento di un metro, perché devo prendere le misure del corpo, devo testare i drappi colorati. È stato un periodo molto difficile.

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Parlami delle strategie che hai in mente per affrontare i prossimi mesi

A settembre riprenderanno le consulenze e a ottobre sarà la volta dei corsi in aula (con un numero ristretto di partecipanti).

Tra le varie strategie c’è sicuramente affinare la tecnica della comunicazione social, che mi permette di comunicare con un maggior numero di persone e nel quale ho riscontro.

Poi ci saranno una serie di eventi dal vivo che organizzerò per entrare in contatto maggiormente con i miei clienti e potenziali tali.

Dimmi uno dei tuoi tanti progetti di cui vai particolarmente fiera

Di progetti ce ne sono tanti, uno degli ultimi di cui sono fiera è la pubblicazione del mio libro “Vintage: Storia di un’Italia che cambia” che parla della nostra Italia, della storia del Made in Italy, del vintage italiano e dell’alta qualità delle nostre maestranze.

Era qualcosa che volevo fare da tempo perché al di là dei miei corsi di formazione dedicati all’argomento desideravo creare un supporto cartaceo per approfondire la tematica, disponibile per tutti.

Se dovessi consigliare un outfit per l’estate, cosa proporresti?

Massima naturalezza e libertà!

La consulenza di immagine deve essere vista non come una restrizione su ciò che puoi o non puoi indossare, ma fornisce dei consigli personalizzati, che ciascuno è libero di seguire.

In fondo la consapevolezza di sapere cosa ci dona e cosa no è un’ottima strategia.

Il mio consiglio: vestiamoci di sole, di affetti e serenità, nell’estate 2020 è la cosa che ci meritiamo di più!

Mi descriveresti “L’Officina del Vintage” con un accessorio e con 3 parole?

L’Officina del Vintage se fosse un accessorio sarebbe una Lettera 22 (macchina da scrivere).

Se dovessi definirla in 3 parole direi che è: creativa, romantica e nostalgica.

The Parallel Vision ⚭ _ Paolo Gresta)
(Foto: © Marcello Scrofani)

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