Agli Uffizi di Firenze sono riusciti a ridurre l’attesa di ingresso al museo da 64 a 18 minuti. Durante la Settimana dei Musei, il tempo medio di attesa è stato di soli 7 minuti. Con un incremento del numero dei visitatori, per giunta. Perché dunque a Roma questo modello non dovrebbe funzionare?
Parliamo di un sistema sviluppato dall’Università dell’Aquila e sperimentato con successo alla Galleria degli Uffizi di Firenze nella prima domenica gratuita di ottobre 2018, che si posiziona all’interno di un progetto molto più ampio di digitalizzazione programmato dal MiBAC, volto ad avviare un dibattito pubblico, aperto al contributo di tutti, che renda centrale il tema dell’innovazione e del digitale nell’azione del Ministero.
L’iniziativa si chiama “Dig.it MiBAC – Il digitale al servizio della cultura”, è parte integrante della Settimana dell’Amministrazione Aperta (11-17 marzo) ed è stata presentata pochi giorni fa nel dicastero di Via del Collegio Romano affrontando, come primo argomento, proprio quello della riduzione delle code davanti ai musei romani. Ad intervenire sono stati il sottosegretario ai beni culturali con delega alla digitalizzazione Gianluca Vacca e il vicesindaco di Roma con delega alla crescita culturale Luca Bergamo, assieme al direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze Eike Schmidt e al professor Henry Muccini dell’Università degli Studi dell’Aquila, che ha sviluppato l’algoritmo alla base del sistema “ammazzacode”.
La strategia sarebbe questa: ai visitatori che attendono davanti al museo viene rilasciato un voucher con un orario di ingresso e il pubblico viene quindi invitato a non rimanere inutilmente in fila e a presentarsi esattamente all’ora indicata sul tagliando, impiegando il tempo di attesa per visitare altre istituzioni culturali o comunque non sprecandolo rimanendo in coda al gelo o sotto al sole.
Sembra la cosa più facile del mondo. Ci vorrà comunque un po’ di tempo per metterlo in pratica. “Ho assoluta fiducia che in tempi brevi, in ogni caso entro un anno, la città possa assicurare un’offerta intelligente e articolata sul terreno del godimento del patrimonio culturale” afferma Bergamo. “È importante […] avere strumenti che consentano di distribuire la domanda su una pluralità di luoghi della cultura“. Vacca, invece, fa sapere che “è in dirittura di arrivo la sottoscrizione del protocollo con Roma Capitale per l’istituzione di un tavolo tecnico di lavoro che valuti l’adozione del sistema in più realtà museali romane. Penso, ad esempio, al Parco archeologico del Colosseo con i Fori e ai Musei Capitolini, due realtà di enti diversi che hanno entrambe un grande flusso di visitatori“.
I princìpi alla base dello sviluppo del sistema taglia code sono stati quelli della fruibilità del patrimonio culturale e della sostenibilità del turismo. “I risultati dicono che agli Uffizi” spiega Muccini “siamo passati da 64 minuti di tempo d’attesa medio nella prima domenica gratuita di settembre 2018, con attesa massima di 147 minuti, ai 18 minuti di tempo medio d’attesa nella prima domenica gratuita di ottobre 2018, la prima in cui è stato adottato il sistema, con tempo massimo d’attesa di 30 minuti. Il tutto con un aumento complessivo del numero di visitatori. Nella Settimana dei Musei, il tempo medio di attesa agli Uffizi è stato di soli 7 minuti. Il modello ha funzionato bene a Firenze e sono convinto che sia totalmente riproducibile a Roma e altrove”.
(© The Parallel Vision ⚭ _ Paolo Gresta)