“MezziMarinai” dei Chicken Production, world music made in Terracina
Si chiamano Chicken Production e il loro nuovo, e terzo, album autoprodotto s’intitola “MezziMarinai”, uscito fresco il 2 aprile. I Chicken Production sono una band di Terracina, ridente cittadina di porto al confine esteso tra Napoli e Roma e fattore non sottostimabile, anzi imprescindibile, per comprendere pienamente il feticcio marinaresco e dialettale che accompagna la loro bella melodia.
Parlo di quel luogo natio, della culla dove cinque, ormai consolidati, musicisti si lasciano sporcare dai viandanti e dalle culture che vengono in un modo e vanno via sempre in un altro. In principio (correva l’anno 2009) furono beat e riddim a caratterizzare la scanzonata produzione musicale dell’allora duo composto da Antonio Cicci e Daniele Senesi, ma già a partire dal 2013 si consacra alla discografia indipendente il nuovo bacino sonoro fatto di cantautorato e world music.
L’album “Dannataparte”, di quello stesso anno, battezzerà il duo davanti ad un folto auditorio che ne applaude la sensibilità e il rispetto per le origini, le proprie e quelle di ogni altro. Sarà a questo punto della storia che ad Antonio e Daniele si affiancano le anime più rock e rhythm and blues del gruppo con Emilio di Manno alla batteria, Giovanni Capozio al basso e Giovanni D’Onofrio alla chitarra.
E chi l’ha detto poi che la musica è solo musica? Dio solo sa quanto si sbaglia. E i Chicken Production lo sanno almeno quanto Lui come sia evolutivo sviscerare microcosmi in poco più di tre minuti, e forse anche meno. Chi ha detto che la musica è ferma alla bravura di saperla suonare non sa che imbracciando un ukulele si può rievocare il passato e invocare il futuro, si può fare magia senza essere maghi.

Si può anche generare certezza in un mondo che è fragile per quanto presuntuoso, malato per quanto salutista, solo per quanto interconnesso. L’album “MezziMarinai” è la consacrazione della band di Terracina al lavoro autoriale nella world music, in quel capolavoro di sotto-genere che sa raccogliere, fidandosi a priori, le diversità, integrandole nella propria impostazione culturale. E questo non possono farlo tutti.
Lo può fare di certo chi ha sensibilità nel prossimo, chi riconosce le regole del bene anche all’Inferno, lo può fare chi, come i Chicken Production, ribalta la narrazione seria ed impostata dell’ipse dixit reticolare ad una ninna nanna intimistica per tutte le età. “MezziMarinai” appartiene al genere dell’uno-per-tutti-tutti-per-uno, con accenni, specie nelle intro, alla fusion di Al di Meola e al tuareg di Bombino.
L’album, cantato quasi sempre in dialetto terracinese, non impressiona per i virtuosismi tecnici, che sono evidenti e scontati. Impressiona però, e tanto, per la individualità di ciascuno strumento, inclusa la voce, messo di poco dietro alla loro somma che fa esplodere come un vulcano la meravigliosa e incandescente sonorità di questa band.
In ogni brano cantastorie di “MezziMarinai” i Chicken Production mettono sezioni di mondo caratterizzate da gesta eroiche travestite però da comuni marinai, bambini, surfisti, da Lucilla o Marcello o Luciano, o da una mamma o dai tuttologi, sapientoni, egocronici (e non è un refuso), e da ogni maschera che sapremo (si spera) un giorno non troppo lontano, all’occorrenza, anche rimuovere.
Chicken Production – MezziMarinai
Etichetta: Autoprodotto
Anno: 2017
Genere: World music
Tracklist:
1) Habibi
2) Orme
3) Ess’le botte
4) Capicannonieri
5) L’utema ferita
6) Sole an faccia
7) Nata vota
8) Lucilla
9) Marce’ e Lucià
10) Ohi Mà
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(© The Parallel Vision ⚭ _ Elisa Mauro)