Musica

#SanremoForDummies: Trionfa il dance karma di Gabbani

Tratto da una storia vera.

Quasi Taranto. Interno. Salone. Donna sui trentatré, sebbene ne dimostri molto meno, (questa no? e perché? sì, che c’entra!) in piedi, tiene in braccio teneramente otto chili e mezzo di pappe e pupù.

Roma. Interno. Divano. Uomo sui 25 tiene in mano teneramente una birra Poretti 4 Luppoli.

Entrambi hanno un computer davanti. Inizia la chat.

Elisa. Ohi Simone, fanno “Il Grande Gatsby” stasera. Stupendo. No, non posso rispondere ora.

Simone. Mi è partita la chiamata ché stavo cadendo dal divano. Dicevi che c’è “ The Big Lebowsky” sul 5.

E. Sì.

S. No, “Il grande Gatsby” fanno, cerca di fare attenzione, che poi mi confondi Ermal Meta con LP.

E. Perché tu mi mandi in confusione. Tu dovevi dire: “Guarda che c’è Sanremo stasera e dobbiamo chiudere coi dummies!

S. Ah, avevamo già iniziato, scusa, ma tu hai lo screenplay in testa; se non me lo comunichi, io ho il mio.

E. Seguiamo il mio.

S. Mo perché sei più esperta.

(Intendeva più vecchia Simone, ma Elisa non dà adito alla becera provocazione e continua a chattare)

E. Ci siamo fottuti metà festival, eh, per colpa tua.

S. Classico nonnismo. Ma che sta blaterando a presentare la tesi e a prendere tempo, sarà successo qualcosa dietro le quinte. Morricone (della giuria degli esperti) insiste con gli inchini.

E. È un maestro d’orchestra, Lo fanno di default, anche alla cassiera quando va a fare la spesa.

S. Bene, però troppo politically correct tra la band degli sfortunati e la sfilata delle guardie.

E. Sì, come sempre: è il Festival di Sanremo, mica “La Gabbia” su La7.

S. Te l’immagini Paragone a Sanremo? Adam Kadmon ospite di prima levatura, poi Sgarbi e Fusaro.

E. Mamma mia, che orrore, meglio Sanremo. “Capra capra capra!”, – cit.

S. Comunque oh, hai visto Zucchero dietro le quinte? Ci sarà della musica stasera.

E. Ah, cattivone…

S. No, zero ironia, è uno dei miei preferiti overall.

E. Che noia! Cambio un attimo sul cinque, eh, avvisami quando riparte.

S. No, così ti perdi l’ennesima pubblicità della Tim!

E. Anch’io so ballare in quel modo. Comunque niente di eccezionale, tanto casino per un due bambine sbilenche.

S. Io non ti ci ho mai vista, ma capirai se non ti credo sulla parola. Comunque concordo, al Garden di Cinecittà ci sono fenomeni molto più bravi.

E. Non intendevo bambine, ma gambine. Capito no?

S. Occhio che in un attimo scivoliamo in derive pedopornografiche. ELISA ELISA ELISA STA RICOMINCIANDO CORRI ZUCCHERO!

E. Ti piace?

S. LO AMO. Non dirmi che a te no.

E. Non in assoluto, Simo.

S. Ti denuncio. Non azzardarti proprio, senti che blues, che soul, che negritudine.

E. Bravo lui, sì, mi piace, nonostante la bianchitudine.

S. E tra l’altro è nell’ultimo disco questo.

E. “Ci si arrende”, bel pezzo.

S. Prego faccia un medley tipo Giorgia l’altra sera.

E. È che non mi sono mai piaciuti i fans sfegatati. Tipo ragazzette ululanti.

S. Dovremmo dare qualche pronostico, per fare come quelli bravi, tipo Monina. Ah no, l’articolo base di Monina è “Merda che merda, fate tutti schifo”…

E. E LO DI EEEEEEEE! DAIIIIIIIIIIIII FOOOORZAAAAAAA E LOOOODIEEEEEEE

S. Dicevi sulle ragazzette ululanti? Comunque Elodie in stile Oxa anni ’90 è molto bene. Dici mi risponde se le scrivo in chat?

E. CERTO. SPE’ CHE SBLOCCO IL CAPS BLOCK. Ecco.

S. Guarda che canto bene anche io, allo Scholar’s accanto palazzo Grazioli sono famoso ormai. Altro che Lele. Allora tieni il mio pronostico: 1. GABBANI 2. ELODIE 3. MANNOIA 4. SERGIO 5. ATZEI.

E. Se devo proprio: 1. Eldildlo. 2. Gabbani 3. Mannoia

S. Ahhhahahah ELDIDLO.

E. Scemo, m’è partito. Dicevo, 3. Mannoia, Zarrillo e Turci. Quanti ne ho detti?

S. Cinque, giusto! Cazzo, è vero la Turci!

E. Non vale, non puoi.

S. Uffa

E. Email in effetti pure…

(Elisa intendeva Emal Meta, ma Simone non coglie).

S. Però tu devi considerare il pubblico da casa.

E. Conti mi fa morire dal ridere, non so perché, non mi sta neppure simpatico.

S. Perché è inadatto, è tipo uno che si è trovato lì per caso, gli hanno tirato addosso uno smoking e si è messo a presentare.

E. Forse sì. Senti il brano di Sergio non mi convince. Lui non mi convince. D’accordo, ha il vocione, ma stop. È tutto fermo lì. Fa da grancassa quel bestione.

S. Sì, è uno di quei brani che piace alla prima volta ma poi stanca subito. Altri, tipo quello di Elodie, maturano e ti rimangono di più. Gabbani su tutti

E. No, la Mannoia non ce la posso fa’. Mi ritiro per deliberare.

S. Dai, ma guarda che bella che è però.

E. Devi uscire di più ragazzo mio,

S. Esco pure troppo, e di eleganti come lei alla sua età ce ne son poche. Non è vero che esco troppo. È sabato e sto a casa a vedere Sanremo.

E. Che bel sorriso che c’ha ‘st’uomo. Fabrizio Moro, intendo. Da uno a dieci quanto gli dai?

S. Artisticamente 8, è sempre molto profondo e pesante e a me la pesantezza piace. Come manzo gli do pure di più, poi è di San Basilio e cresciuto a Guidonia, due tra le peggiori periferie romane. C’ha core.

(Pausa Crozza, Elisa e Simone sono presi dalla noia. Entrambi sbadigliano sorridendo).

E. Dài, Marco Masini, ricominciamo.  Insiste: vuole farmi vedere “come sarebbe il mondo se tutto fosse spostato di un secondo”. Ma io ‘sta cosa mica l’ho ben capita.

S. No, Masini non lo seguo proprio

E. Ma non ho capito il testo. Cosa su cui io punto sempre molto. Pausa.

S. Purtroppo anch’io.

E. Vai a far pipì.

S. Testo 70%, vero, vado.

(Momento Zucchero).

E. Posso dire che questa, come si chiama, ah sì, “Partigiano Reggiano”, non incontra i miei gusti?

S. Sì. Ma io sono batterista, e quella, la batterista, è Queen Cora Dunham e quella batteria mi fanno sognare, scusa la musica però. Il chitarrista si chiama Tomoyasu Hotei.

E. La musica promossa a pieni voti, senti che stanno combinando. Il pianista è d’eccezione. Straordinari. Senti quel pazzo di pianista (Chris Stainbton). Che bordello. Adoro questi momenti.

S. Jam session dicevamo? Jazz dicevamo? Blues dicevamo? ROCK’N’ROLL! Oh, questo qui è arrivato penultimo con “DONNE”.

E. Pensa quanto ne capiscono là.

S. Oddio poi mi cita Bukowski.

E. Che stava peggio di lui, dice. Se canta “Miserere” con chi lo fa?

S. Seh vabbe’, “Miserere” a Sanremo 2017. Sogno? Mica ci sarà Bocelli. Sì, è lui

E. No, è Pavaro. Dall’aldilà. Che bello spettacolo. Me so’ svelata, Simo. Svejata volevo dire!

S. Svelati tutta! ahhahahaahhahhahahhahahahahahha

E. Scemo (ride). Senti quella bonanima piuttosto, anche da morto canta meravigliosamente. Ma quindi soffre di depressione Zucchero, come noi mortali? Stai cantando anche tu? BRINDO ALLA VITAAAAAA!

S. Mammamia perché piango. MI PIACE LA – BIP – , GIURO, MA PERCHE’ PIANGO?

E. ahhhahhaahah

S. Madonna le citazioni di ‘sta canzone.

E. Applausi multipli e seriali.

S. Bukowski Baudelaire Montale.

E. Stucchevole la Turci.

S. E sì, la Turci ha annoiato, vale il discorso di Silvestre, ma qui c’è la componente femminista da considerare che nel politically correct tira sempre.

E. Gabbani piace a entrambi. È inutile sottolinearlo. Il tizio ci sa fare, ingombra la scena.

S. Che dici, vince?

E. No, ma prenderà qualcosa.

S. Per me vince.

E. Mi fa venire i tic la sua voce. (Chiara) Mi tremano prima il sopracciglio e poi la palpebra destra. Ora Clemens, Clementis. Dai che ci siamo.

(Passa una serie di minuti in cui nessuno dei due commenta. Poi Simone)

S. Pavone panico. Showgirl vera e voce da far invidia a tre quarti dei cantanti in gara. 70 anni canna da fuoriclasse e canta in due lingue. Brava col botto, meritatissimo premio alla carriera.

E. Scusa, mi ero addormentata.

S. Dai, Ermal. Questo ti piace.

E. Assai. Però pecca un po’ nella metrica il brano, non trovi?

S. Concordo, ma il ritornello suona da Dio.

E. Il videomessaggio alla Comello è di Claudio Bisio?

S. Ma che c’entra?

E. Mah, si capiranno tra loro.

S. Ma quanti maestri ci sono? Una volta con un Vessicchio si facevano tre Festival.

E. E sì. Ma torniamo alla Comello

S. Oggi non mi fa neanche vedere le cosce.

E. Dunque, Samuel da paura. Vedrai nel tema richiama la più vecchia di Tenco, ma in chiave  postmoderna. Nel testo e nella musica. Samuel <3.

S. Non ho prestato attenzione, perché non mi ha colpito affatto.

E. Eccolo Bravi. Sembra un bambino in tutto.

S. Dai pezzo giusto per lui che interpreta nelle sue corde, vellutato e dolce. Gusto sanremese e forse un po’ Disney.

S. Guarda la Surina come si farebbe in tutti i laghi Alvaro.

E. È anziana la Supina per Alvaro.

S. Sì, la Supina

E. Sono solo le 00.47 e abbiamo una mezza classifica. Mancano Mannoia, Gabbani e Meta. Madonna, non ne ho preso uno.

S. Pivella. Ho creduto che Meta dopo la critica non potesse prendere altro di consistente, e invece.

E. Mannaia la prendo al secondo, te lo dico io. Niente. Il prossimo anno o ci si manda a Sanremo o mi licenzio. Io manco l’ho vista mai Sanremo. Simo?

S. Facevo pipì dopo la seconda Poretti 4. Comunque sì, andiamo a Sanremo che è anche un gioiellino di città.

E. Allora: 1. Mannoia, 2. Ermal Meta 3. Gabbani

S. No: Gabbani, Mannoia, Meta.

E. Mh, chi è questo? Paolo chi? Paolo Vallesi della “Forza della Vita“?

S. Non so proprio. I’m sorry.

E. La tua maledetta giovinezza.

S. “Maledetta giovinezza” è un gran bel titolo per un romanzo.

E. Pensaci. Mamma, che cosa terribile. Se fossi nella pace gli farei guerra, a Vallesi.

S. Bella questa, ecco perché sei scrittrice, ti odio, brava. Il mio bagno, la mia cucina, il mio living.

(Simone si riferisce all’ennesimo ospite della serata, lo Chef Carlo Cracco)

E. Perché non Meta allora? Perché metti Gabbani primo?

S. Meta ha già vinto le cover, e oggettivamente il pezzo di Gabbani è più forte, anche se meno profondo, almeno in superficie.

E. Albanooooooo vince qualcosa. Solo perché stava per morire?

S. Sei in ritardo di tre minuti, Chicca.

E. Sto a letto su Raiplay, Chicco.

S. Ah be’, allora ti spoilerò il vincitore.

E. Ma ha divorziato dal marito poi lei, la Supina?

S. Ma che ne so, mica sono un gossipparo

E. Ah no?

S. Sono un bohémien hipster indie che si veste bene io.

E. Vallo a dire a qualcun altro.

S. Non so mentire alle bionde a letto con Raiplay. Stanno facendo una pizzica in sala stampa sul pezzo di Albano.

E. Ancora no su Raiplay. Ora sì

S. Forse non era una pizzica.

E. Ma non lo è, no: è l’Alligalli.

S. Eh vedi, ho toppato. Ero convinto di convincerti della cosa, mai poi ho ricordato fossi salentina.

E. Io sono sfatta, e non perché devo fare contemporaneamente  la mamma e l’autrice e la moglie e la casalinga, ma anche e soprattutto perché devo scrivere un pezzo sulla finale di Sanremo. Fortuna che ci sei tu, Simo.

S. Ci siamo aiutati e fatti compagnia. Come Carlo e Maria. Obiettivo raggiunto. L’anno prossimo voglio la sala stampa e il Dopo Festival accanto a Monina.

E. Io voglio stare sul balconcino dietro Mollica e il suo ospite e fare “ciao” con la mano, tipo disturbatore. Finché qualcuno non mi prende di peso e mi porta via.

S. Mentre scalci. Meraviglia. Notte.

The Parallel Vision ⚭ _ Elisa Mauro e Simone Zivillica)

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