Femminismi riuniti sul tema dibattuto della Gestazione per Altri (GPA)

Si riaccende il dibattito sulla Gestazione per Altri (GPA) con la recente proposta del Governo di renderla un reato universale.
Varie associazioni che si occupano di diritti civili chiedono a Giorgia Meloni di intavolare un dibattito costruttivo sul tema.
Nel nostro ordinamento la Gestazione per Altri è già un reato, punibile fino ai 2 anni di reclusione.
Questa nuova proposta la renderebbe perseguibile anche all’estero.
Gestazione per Altri: il caso di Giulia
Inoltre una circolare del Ministero dell’Interno invitava gli uffici di Stato civile a smettere di trascrivere gli atti di nascita di figli nati all’estero da coppie omosessuali attraverso la GPA.
Quest’ultima espressione del Governo ha portato a una sentenza del Tribunale di Bergamo con procedimento però retroattivo, trattandosi di una bambina già nata.
Il caso di Bergamo vede coinvolta Giulia, una bambina di 9 mesi, nata in Italia dopo essere stata concepita in Spagna con fecondazione eterologa per volontà delle 2 madri.
Giulia alla nascita era stata poi registrata come figlia di entrambe.
Ma la decisione del Tribunale di Bergamo prevede che la madre non biologica perda ogni diritto di genitore sulla bambina.
Le Associazioni femministe riunite per diffondere una nuova lettera aperta sulla GPA
Le Associazioni femministe si sono attivate scrivendo una lettera che aumenta velocemente le sue firme, tra cui quella della Casa internazionale delle donne di Roma.
Un testo-appello per sensibilizzare e aprire un dialogo con il governo che guardi alla tutela dei bambini e delle bambine.
La lettera critica in primis la circolare del Ministero dell’Interno che vieta agli ufficiali di Stato civile di trascrivere gli atti di nascita dei figli nati all’estero da coppie omosessuali.
La questione sociale che ha riunito i plurali femminismi italiani intorno alla causa comunitaria della tutela di bambini e bambine nati da coppie omosessuali e omogenitoriali.
“Pensiamo sia necessario che su un tema etico così sensibile, delicato e divisivo ci si confronti in un dibattito pubblico aperto” sottolineano le Associazioni.
“Spogliandoci di ogni fondamentalismo, di ogni ideologia precostituita e ascoltando tutte e tutti quelli che su questo tema possano portare saperi, esperienze e pratiche”.
“Ascoltando soprattutto i soggetti coinvolti, le persone in carne ed ossa, le nuove relazioni che si creano, le loro vite”.
Un invito a creare regole e non proibizioni da parte del Governo.
Al fine di azzerare le discriminazioni giuridiche tra figli nati da coppie eterosessuali e omosessuali.
(© The Parallel Vision ⚭ _ Beatrice Sampaolo)