Un orto a Torre Maura per soggetti fragili con disabilità psichica

A Torre Maura si sperimenta l’ortoterapia.
Funari: “Un importante progetto di inclusione sociale“
Un progetto di ortoterapia nel giardino di Via delle Rupicole a Torre Maura.
È la nuova iniziativa promossa dall’assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale con la Asl Roma 2 e il Dipartimento di Biologia dell’Università di Tor Vergata, in collaborazione con il Municipio VI.
L’evento prevede il coinvolgimento di persone con disabilità presenti sul territorio.
L’ortoterapia a Torre Maura: il progetto
In una zona periferica, all’interno del giardino di via delle Rupicole, soggetti fragili con disabilità psichica avranno l’opportunità di acquisire sul campo le conoscenze per la gestione di un orto, sperimentandosi con opportunità formative e di tirocinio lavorativo.
“È un progetto importante di inclusione che vede una proficua integrazione tra sociale, sanitario, cura dei beni comuni e valorizzazione degli spazi di vita dei quartieri” sostiene l’assessora Barbara Funari.
“Il giardino sensoriale, oltre a offrire a tanti giovani con disabilità psichica un’occasione di partecipazione alla vita sociale, è anche uno spazio verde ora valorizzato e fruibile per tutti”.
All’inaugurazione erano presenti tra gli altri:
- il direttore della Asl Roma 2 Giorgio Casati
- il dirigente dell’ufficio disabili adulti Antonella D’Asaro
- il direttore del dipartimento Tutela delle Fragilità Claudio Leonardi
- il direttore UOC distretto 6 Giancarlo Tesone
- il presidente del Municipio VI Nicola Franco
- rappresentanti di Tor Vergata e dell’Orto Botanico dell’Università.
Ad allietare i presenti c’è stata la musica del gruppo i Senzanote della cooperativa Hermes.
L’ortoterapia: che cosè
L’ortoterapia è una terapia occupazionale che consiste nell’impegno di una persona in attività di giardinaggio (garden therapy), orticultura, cura delle piante, con l’assistenza di un terapista esperto, al fine di ottenere risultati terapeutici.
Le sue origini risalgono addirittura al 2000 a.C. nell’antica Mesopotamia, mentre intorno al 500 a.C. gli antichi persiani crearono giardini a scopo terapeutico.
La prima documentazione moderna sull’uso dell’ortoterapia come trattamento per scopi di salute mentale risale al 1800.
Il dottor Benjamin Rush è stato il primo a suggerire che il lavoro sul campo in un ambiente agricolo ha aiutato a ottenere risultati positivi per i clienti con malattie mentali.
Questa scoperta ha portato molti ospedali nel mondo occidentale a utilizzare l’ortoterapia come mezzo per iniziare a trattare terapeuticamente i pazienti con problemi mentali e disabilità dello sviluppo.
(© The Parallel Vision ⚭ _ Redazione)