#Libri: Recensione – Valentina Altopiedi, “Donne in rivoluzione”

Conoscete il francese e siete appassionati di storia? Bene, “Donne in rivoluzione” di Valentina Altopiedi è il libro che fa per voi.
In caso contrario, se il vostro problema dovesse essere il francese, munitevi di un traduttore almeno per la prima parte del testo.
Qualora fosse la storia, cambiate libro.
“Donne in rivoluzione”: il libro
Come anticipato poc’anzi, il testo è diviso in 2 parti.
La prima, più accademica, si sofferma sulla storia di Marie-Madeleine Jodin.
Mentre nella seconda è esposto, attraverso un testo a fronte italiano-francese, “Vues legislatives pour les femmes adressées a l’Assemblèe Nationale”, il principale lavoro dell’autrice suddetta che può essere considerato il primo trattato femminista scritto da una donna.
Leggere l’opera nel 2022, esattamente 232 anni dopo la sua pubblicazione, presuppone che i lettori e le lettrici debbano compiere lo sforzo di immedesimarsi nel contesto storico di cui l’opera stessa è figlia, quello della Rivoluzione Francese.
Per quanta distanza vi possa essere tra i periodi storici vi sono alcuni elementi che, in circostanze diverse, ritornano ciclicamente.
Rivoluzione Francese e parità di genere
È lecito domandarsi quali possano mai essere i collegamenti tra l’epoca della Rivoluzione Francese e i giorni nostri.
Per rispondere è necessario porsi un’ulteriore domanda: esiste oggigiorno una parità reale tra uomo e donna?
Se la risposta per voi è sì, allora non vi sarà possibile cogliere alcun tipo di legame.
Se, al contrario, siete sostenitori del fatto che tutt’ora siamo molto lontani dal raggiungimento di una reale parità di genere, allora non sarà complicato comprendere il motivo per il quale l’autrice ha deciso di soffermarsi su tale punto.
Non fraintendetemi, non troverete nel testo una presa di posizione particolarmente veemente nei confronti della Corona.
E il motivo per il quale questa è assente, una volta appreso, risulta essere alquanto comprensibile.
Il dovere di cittadini e cittadine
In un contesto che definire misogino sarebbe riduttivo, l’autrice era convinta che bisognasse adottare una strategia retorica che prendesse in considerazione esplicitamente il punto di vista maschile per favorire la ricezione della risposta.
“Donne” e “rivoluzione” sono 2 termini che a primo impatto possono apparire ossimorici, soprattutto se si inseriscono all’interno del contesto storico più volte menzionato precedentemente.
Ma risultano essere particolarmente calzanti nel momento in cui ci si imbatte in quelli che possono essere definiti i punti salienti del pensiero di Jodin, ovvero l’abolizione della prostituzione e l’introduzione della legge sul divorzio.
A mio modesto avviso il testo in questione ha il pregio di far riflettere lettrici e lettori su come quelle che oggi consideriamo, erroneamente, conquiste consolidate e atemporali, siano in realtà frutto di incontri e scontri tra interessi divergenti.
E proprio per tale motivo è compito di cittadini e cittadine ostacolare, sia attivamente che passivamente, le azioni che hanno come obiettivo principale quello di ridimensionare la sfera dei diritti, qualsiasi essi siano.
“Donne in rivoluzione“, tra gli ultimi libri usciti in libreria, è indubbiamente uno dei più preziosi e interessanti e vi consiglio di non perderlo.
Oltre a essere, tra i libri 2022, uno di quelli che in redazione abbiamo amato di più.
Scheda del libro
- Valentina Altopiedi, “Donne in rivoluzione. Marie-Madeleine Jodin e i diritti della citoyenne”
- Edizioni: Storia e Letteratura
- Pagine: 156
- Euro: 22,80
- Codice ISBN: 9788893596282
(© The Parallel Vision ⚭ _ Claudia Barberini)