Nuove povertà di Roma: 3 cittadini su 4 hanno chiesto aiuto per la prima volta
“Approfondire bisogni emergenti dei cittadini è fondamentale per dare risposte sempre più efficaci e tempestive”
Virginia Raggi
Forte contrazione del guadagno (73,5%), perdita del lavoro (57,3%), esaurimento dei risparmi (39,3%) o essere rimasti gli unici a portare reddito in famiglia (28,1%): queste le principali cause che hanno portato i cittadini nel corso dell’ultimo anno a chiedere aiuti socio-assistenziali e buoni spesa, secondo il rapporto di ricerca sulle nuove povertà nel territorio cittadino promosso e finanziato dall’Amministrazione Capitolina.

Oltre il 76% dei cittadini ha chiesto aiuto per la prima volta
In 3 casi su 4 (76,1%) sono cittadini che hanno usufruito di questo tipo di aiuti per la prima volta.
Lo studio, condotto dalla Fondazione Unicampus San Pellegrino per il tramite del suo SocioLab – Istituto di studi sociali, con la direzione scientifica del prof. Nicola Ferrigni, punta ad approfondire l’incidenza dell’emergenza sanitaria da Covid-19 sul tessuto socio-economico capitolino, al fine di sondare l’impatto dei servizi e definire azioni amministrative sempre più capaci di rispondere ai bisogni dei cittadini.
Il Comitato scientifico della ricerca è composto da Nicola Ferrigni (Link Campus University), Anna Maria Giannini (Sapienza Università di Roma), Fiorenzo Laghi (Sapienza Università di Roma) e Marica Spalletta (Link Campus University).
Guardando al futuro, la stragrande maggioranza (85,7%) non vede all’orizzonte un miglioramento della propria condizione.
Fiducia in Roma Capitale
Parallelamente, è alto il livello di fiducia nei confronti di Roma Capitale, con il 70,9% che dichiara di averne “molta” e “abbastanza”.
Nel chiedere aiuto, Roma Capitale risulta il soggetto verso cui si nutre più fiducia (44,5%), superiore alla fiducia riposta nella rete familiare o amicale (36,4%).
Buoni Spesa
Alta è anche la soddisfazione in merito alla misura dei buoni spesa: l’87,1% dichiara di non aver avuto difficoltà a reperire le informazioni e il 58,7% valuta come “ottimo” e “buono” il tempo di risposta, la qualità delle informazioni, l’affidabilità e l’adeguatezza dell’aiuto.
Solo il 12% avrebbe preferito un’altra tipologia di sostegno.
La povertà percepita dai cittadini
La ricerca sonda anche la percezione della povertà nell’immaginario cittadino, intercettando i cittadini che non hanno usufruito dei servizi socio-assistenziali di Roma Capitale.
Secondo gli intervistati, l’emergenza sanitaria:
- ha creato nuovi poveri (94,4%)
- aggravato la situazione di chi era già povero (95%)
- accentuato le distanze sociali (92,2%)
- creato nuovi bisogni sociali (91,4%)
Inoltre, la pandemia avrebbe contribuito a incrementare reati quali l’estorsione e l’usura (82,2%) così come la piccola criminalità (68,3%) e a portare alla luce il lavoro sommerso/in nero (69,6%).
Preoccupa la propria condizione economica
Tra questi intervistati emerge, poi, preoccupazione per la propria condizione economica: il 41,2% si ritiene attualmente “molto” e “abbastanza” esposto al rischio povertà.
In caso di estrema necessità, gli intervistati si rivolgerebbero alla rete familiare o amicale (rispettivamente il 70,7% e 53,7%), oppure allo Stato (il 67,9% a Roma Capitale, il 63,9% ad altre Amministrazioni pubbliche quali, per esempio, l’Inps).
Emerge parallelamente una percezione positiva rispetto alla certificazione del ruolo sociale svolto dal volontariato (85,5%) e la rinnovata centralità dello Stato (65,9%), laddove invece appaiono più circoscritti gli effetti positivi sul rafforzamento del senso di comunità (44,8%).
Il rapporto completo
Il rapporto di ricerca “Le nuove povertà nel territorio di Roma Capitale” è disponibile e scaricabile qui di seguito:
-> Rapporto: Le nuove povertà nel territorio di Roma CapitaleDownload
(© The Parallel Vision ⚭ _ Redazione)
(foto: © The Parallel Vision)