Argentina, India e Torlonia, ecco le nuove stagioni teatrali

Un teatro unico. Anzi, triplo. Anzi no, nonuplo. Il Teatro di Roma – Teatro Nazionale allarga i suoi confini di agorà civile e culturale e abbraccia la bellezza di 9 realtà teatrali romane, gestite direttamente o indirettamente dal Teatro di Roma.

“La prima novità di quest’anno è la nascita di un Teatro Pubblico Plurale” racconta Antonio Calbi, direttore del Teatro Argentina da maggio 2014. “Oltre al Teatro di Roma, al Teatro India e al Teatro Torlonia, saremo responsabili in maniera più o meno centrale di Teatro Valle, Teatro Quarticciolo, Teatro Tor Bella Monaca, Teatro Villa Pamphilj, Teatro del Lido di Ostia e Globe Theatre“.

“Abbiamo bisogno innanzitutto che questo sistema dialoghi. La sfida che abbiamo davanti tutti è far sì che queste ‘monadi’ compongano realmente un vero sistema integrato di offerte diversificate ma sempre di qualità, al servizio degli artisti di diverse generazioni e dei cittadini di ogni età e estrazione sociale o provenienza“, chiude Calbi.

Altri punti di innovazione della stagione 2018/2019 sono la “nomina” di Massimo Popolizio a regista di riferimento delle produzioni dell’Argentina; “Il Teatro che danza” guidato dal prossimo anno da Michele Di Stefano con una ricognizione all’interno del teatro di movimento, coreografico e performativo; un’attenzione particolare al Teatro India con il coinvolgimento di tre donne ognuna delle quali porterà avanti un progetto speciale di due o tre mesi. Nel 2019 inizierà Lisa Ferlazzo Natoli con “Fondamenta“, mentre dal 2020 ci sarà Ermanna Montanari.

Inoltre la scuola di perfezionamento teatrale dell’Argentina stringe una partnership con l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e crea un nuovo biennio di specializzazione fatto di masterclass, confronti con registi affermati e maestri e speciali sessioni di lavoro finalizzate alla messa in scena di spettacoli veri e propri. Di rilievo, infine, l’ulteriore internazionalizzazione di programmi e attività artistiche con ben 4 coproduzioni internazionali, già a partire dal 2018.